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L’Editrice Ghisetti & Corvi, una delle principali editrici scolastiche italiane, sta pubblicando un nuovo manuale di storia per le scuole medie, intitolato Alle radici del domani. Ciò in sé non sarebbe una particolare notizia, se, oltre al fatto di trattarsi del primo manuale “secondo Riforma Moratti”, non si trattasse di qualcosa di ben più importante: cioè di uno dei primi manuale di storia non succube della egemonia culturale progressista apparso negli ultimi decenni.
Infatti, ne sono autori due collaboratori de “Il Timone”: Roberto de Mattei, professore di Storia Moderna, Vice Presidente del CNR, Direttore della Rivista Internazionale “Nova Historica” e Massimo Viglione, che ha al suo attivo studi sulle insorgenze e sul Risorgimento; e con loro Enrico Nistri, anch’egli docente e giornalista da sempre impegnato nelle file della cultura anticonformista. Impaginazione e grafica sono a cura di Robi Ronza, anch’egli noto per la sua attività pubblicistica e organizzativa (quale portavoce negli ultimi anni del Meeting di Rimini), mentre la revisione del testo e gli esercizi sono a cura di Alessandro Grottini, docente impegnato come i precedenti autori nella militanza cattolica.
Il testo è stato studiato al fine di conseguire alcuni precisi obbiettivi. Anzitutto, ovviamente, la ripresentazione serena ed onesta delle pagine più mistificate dalla storiografia contemporanea (Medioevo, Chiesa e Impero, cavalleria e crociate, inquisizione, Protestantesimo, Massoneria e Rivoluzione Francese, Risorgimento, Comunismo, ecc.); quindi, la rivalutazione, anche in termini quantitativi, della storia dei secoli antecedenti al XX: esattamente il contrario di quanto prevedevano i programmi “gramsciani” degli anni Novanta. Il manuale, dedicando l’intero primo volume al Medioevo e il secondo all’età moderna, permette che il terzo sia dedicato agli ultimi due secoli, e non solo al Novecento, ristabilendo così i criteri cronologici tradizionali.
Ma, al di là di questo, il vero messaggio è cifrato naturalmente nel titolo del lavoro: “serenità e onestà” non vogliono e non possono comportare la rinuncia a trasmettere ai giovanissimi (e anche agli insegnanti) i valori fondamentali della nostra civiltà, trasmessi appunto con “serenità ed onestà”, ma trasmessi.
Pertanto, ciò che gli autori hanno voluto anzitutto dimostrare – fatti alla mano – alle nuove generazioni è proprio ciò che la stragrande maggioranza degli altri manuali di storia in uso oggi rinnega o “sorvola”: l’Europa non è una mera costruzione politico-finanziaria, tutt’al più appoggiata agli ideali illuministici: la civiltà italiana e quella europea sono il frutto dell’incontro, maturato per secoli, fra la civiltà classica greco-romana e la religione cristiana, a sua volta divenuta “società” e “civiltà” nei secoli medievali. Senza quindi assolutamente dimenticare le altre civiltà della storia, il manuale rimane soprattutto “eurocentrico”, per una semplice ed incontrovertibile ragione: perché dall’Europa si è estesa al mondo la Civiltà Cristiana.