Marzo 2002: tempo quaresimale, tempo di conversione, sempre doverosa ma particolarmente nell’approssimarsi della Pasqua.
Cambiare vita, non nel senso di buttare la propria professione alle ortiche, ma di volersi mettere in sintonia con Dio, di orientare la propria vita con il messaggio evangelico.
Ecco che esce in questo periodo, per i tipi della Arnoldo Mondadori, un testo particolare: Conversione. Non è un libro di riflessione spirituale, né di meditazione (cosa che risulterebbe ben originale nel catalogo della laicissima casa editrice milanese), bensì una cronaca, o meglio una esperienza, raccontata dalla penna sempre feconda di Vittorio Messori, l’intervistatore cattolico forse più famoso del nostro tempo grazie alle sue conversazioni con il Cardinale Ratzinger (Rapporto sulla fede) e con Giosoglia della speranza).
Questa volta l’intervistato non è un sacerdote né un laico impegnato in attività social-caritative, ma un laico famoso nel mondo economico e in quello mondano: Leonardo Mondadori.
Il presidente del colosso editoriale, l’Arnoldo Mondadori, l’habitué dei salotti della Milano bene ma anche di quelli di Londra o di New York, ha deciso di presentare la sua ormai aecennale esperienza di convertito ahatto!icesimo, di figliol prodigo nel suo ritorno alla Chiesa cattolica. E lo fa con serenità, con semplicità, oserei diTe COri t’umiltà di colui che è veramente stato toccato dall’ amore di Dio. la suastoria non è raccontata come una conq,ltl
E sì, il cristianesimo non è un’esperienza spirituale umana dove ti sforzi tanto, fai esercizi, rispetti regole e alla fine ti senti appagato, anzi nel cattolicesimo succede l’opposto: non è l’uomo che cerca ansiosamente Dio ma è Dio che va alla ricerca dell’uomo. Non conta la cultura,la notorietà, l’agiatezza economica: Leonardo Mondadori ha sentito e capito la semplicità della verità che è Cristo e ha sperimentato la sua bellezza: “Dicano quello che vogliono. A me basta constatare, nelle mia stessa vita, che, se lo prendiamo sul serio e cerchiamo di viver/o, il vangelo funziona. Quindi, è vero” (p. 44). Il testo diventa un modo per presentare due conversioni, due cammini per scoprire la stessa verità, due fedi identiche anche se vissute con sensibilità diverse che, scorrendo una pagina dopo l’altra, emergono sempre più.
Anche se la conversazione ha come protagonista Mondadori,qua e là emerge l’esperienza di Messori che tanti anni fa, da una formazione laica, direi laicissima, ha fatto il grande ,alto ed ha accettato Cristo. Messori da )uon razionalista è avanzato a forza di )rove, di ipotesi, di conferme cercate )vunque ed ecco che da Ipotesi su ‘Jesù si passa, con indagini, rapporti, conversazioni, documentazioni, a Il Miracolo che sembra una conferma scientifica delle sue ipotesi.
Mondadori ha percorso una strada diversa: un incontro quasi casuale con un membro dell’Opus Dei, una riflessione graduale, un primo colloquio con un sacerdote dell’Opus, cui ne seguiranno tanti altri, un intuire (nel senso etimologico del termine – intus ire andare dentro) la verità, e poi una liberatoria confessione generale che sancisce la conversione.
Mondadori non è uno scrittore, non è un giornalista, anche se di entrambi è grande esperto, ma vuole in qualche modo comunicare la sua storia perché ha scoperto gli effetti positivi della preghiera, del colloquio quotidiano con Dio, della lettura del Vangelo, della confessione quindicinale, della comunione frequente, della certezza di un dopo (inferno o paradiso) che si conquista sul campo giorno dopo giorno. Cose ovvie, un tempo, oggi quasi dimenticate da una società che si dibatte furiosamente alla ricerca di calma, di serenità andando a cercarla sempre più lontano, in esperienze che spesso appartengono a culture e civiltà diverse dalla nostra e che sono “umane troppo umane”, non accorgendosi che la soluzione all’inquietudine è a portata di mano, in una realtà dalle porte sempre aperte: la Chiesa cattolica, che è mezzo per arrivare a Colui che ha detto di sé “lo sono la Via, la Verità e la Vita”.
IL TIMONE N. 19 – ANNO IV – Maggio/Giugno 2002 – pag. 11