Banner ÔÇ£Il Sabato del TimoneÔÇØ 18 genn 25_1920x280

21.12.2024

/
Fatima: i fatti, i luoghi, i tempi
31 Gennaio 2014

Fatima: i fatti, i luoghi, i tempi

“In effetti Il resoconto del fatto più importante del secolo scorso: le apparizioni di Fatima. Suggellate dal miracolo del sole, osservato da decine di migliaia di persone, distanti anche 40 chilometri.

È la primavera del 1916. In una zona centrale del Portogallo, angolo d’Europa dove il terribile conflitto in corso non arriva e non arriverà, tre fanciulli. Lucia de Jesus dos Santos e i fratelli Francesco e Giacinta Marto, cugini di Lucia, rispettivamente di nove, otto e sei anni, stanno pascolando le greggi in una località vicina a Fatima, frazione del comune di Vila Nova de Ourém, detta “Loca do Cabeco”.
All’improvviso, nonostante la giornata serena, si leva un forte vento. Poco dopo, verso oriente, inizia a prendere forma, in “una luce più bianca della neve”, una figura “con l’aspetto di un giovane trasparente, più splendente di un cristallo attraversato dai raggi del sole, […] dai quattordici ai quindici anni, di una grande bellezza”. Il giovinetto si rivolge ai bambini, dicendo: “Non abbiate paura. Sono l’Angelo della Pace. Pregate con me. E, inginocchiato a terra, curvò la fronte fino al suolo”, ripetendo per tre volte: “Dio mio! Credo, adoro, spero e vi amo. Vi chiedo perdono per coloro che non credono, non adorano, non sperano e non vi amano”. I pastorelli non fanno parola con alcuno dell’accaduto.
L’estate seguente, i tre giocano nei pressi di casa dos Santos quando l’angelo appare nuovamente per ricordare loro la necessità non solo di pregare, ma di offrire sacrifici per la conversione dei peccatori e per la pace della patria. Egli – che si rivela come l’angelo custode del Porto gallo – si manifesta una terza volta, l’ultima, in ottobre, di nuovo al Cabeco. Mostra ai pastorelli un calice e, sospesa sul calice, un’ostia, e con entrambi li comunica. Insegna loro anche una nuova preghiera: “Trinità Santissima, Padre, Figliolo e Spirito Santo, vi adoro profondamente e vi offro il preziosissimo Corpo, Sangue, Anima e Divinità di Gesù Cristo, presente in tutti i tabernacoli della terra, in riparazione degli oltraggi, dei sacrilegi e della indifferenza con cui è offeso. E per i meriti infiniti del suo santissimo Cuore e del Cuore Immacolato di Maria, vi chiedo la conversione dei peccatori”.
Pochi mesi dopo, il 13 maggio 1917, i fanciulli – che le apparizioni angeliche hanno profondamente trasformato – giocano in mezzo alle pecore in un piccolo avvallamento a circa due chilometri da Fatima, Cova da Iria.
All’improvviso due lampi e, subito dopo, la figura di “una Signora tutta vestita di bianco, più splendente del sole” si staglia sulla cima di un querciolo vicino ai fanciulli. Il suo volto è incredibilmente bello, “né triste né allegro, ma serio”. Dalle sue mani, giunte sul petto, pende un rosario. Le vesti paiono intessute di luce: bianca la tunica e pure bianco, con una orlatura dorata, il manto che la copre dal capo ai piedi. Alle ingenue domande di Lucia, la Signora risponde: “Sono venuta a chiedervi di venire qui per sei mesi consecutivi, il giorno 13, a questa stessa ora. Poi vi dirò chi sono e che cosa voglio”. Quindi: “Volete offrirvi a Dio, per sopportare tutte le sofferenze che vorrà inviarvi, come atto di riparazione per i peccati con cui è offeso e di supplica per la conversione dei peccatori?”. E soggiunge: “Recitate il rosario tutti i giorni per ottenere la pace per il mondo e la fine della guerra”. Poi, elevandosi lentamente verso oriente, scompare.
Lucia, Giacinta e Francesco, in tutta la loro innocenza infantile, si porgono volentieri alla “scuola” della Signora celeste e, nonostante una nutrita serie di avversità, ne mettono in pratica le richieste, facendosi trovare sempre puntuali agli appuntamenti. Nell’apparizione successiva, in giugno, la Signora rivela loro che Gesù desidera stabilire nel mondo la devozione al Cuore Immacolato di sua madre, e ne mostra loro l’immagine: un cuore umano, in cui sono conficcate in profondità delle spine. Gesù dice per bocca di Maria: “A chi l’abbraccia, prometto la salvezza”.
La terza volta, il 13 luglio, la Signora insiste sulla particolare efficacia del rosario per ottenere le grazie, ma specialmente sul fatto che i peccati fanno soffrire il Cuore di Maria e, quindi, che occorre riparare. Poi, come per rafforzare la gravita del suo appello, non esita a mostrare loro, a dei bimbi, anche se solo per un attimo, un luogo sotterraneo, in cui brucia “un grande mare di fuoco e immersi in questo fuoco i demoni e le anime come se fossero braci trasparenti e nere o abbronzate di forma umana che ondeggiavano nell’incendio, sollevate dalle fiamme che uscivano da loro stesse”. È la prima parte del cosiddetto messaggio di Fatima: l’inferno.
Finita la drammatica visione, la Signora profetizza la fine della Grande Guerra, ma anche, se gli uomini “non smetteranno di offendere Dio”, l’inizio di un nuovo conflitto, destinato a scoppiare “nel regno di Pio XI”, con cui “Dio si appresta a punire il mondo per i suoi delitti”. Viceversa, se la Russia verrà consacrata al suo Cuore e si diffonderà la pratica della comunione riparatrice nel primo sabato di cinque mesi consecutivi, “la Russia si convertirà e si avrà pace”. Diversamente, sarà l’“inferno” sulla terra: la Russia “diffonderà i suoi errori nel mondo, promovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa; i buoni saranno martirizzati, il Santo Padre dovrà soffrire molto, diverse nazioni saranno annientate”. Ma “infine – promette Maria -, il mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre mi consacrerà la Russia, che si convertirà, e sarà concesso al mondo qualche tempo di pace. In Portogallo si conserverà sempre il dogma della fede”. Questa è la seconda, drammatica parte del cosiddetto “segreto” di Fatima.
L’apparizione di agosto avviene nel pomeriggio del 15 invece che il 13, poiché il sindaco di Ourèm ha impedito ai bambini di recarsi all’appuntamento. La Signora torna a mostrarsi nella località di Valinhos, invece che alla Cova, e si limita a riaffermare la necessità di pregare e di fare riparazione per i peccati.
Il mese dopo, l’apparizione ha luogo alla presenza di una folla di 15-20mila persone, richiamate dal diffondersi della notizia. Anche se la Signora non rivela nulla di nuovo, avvengono alcuni prodigi: la temperatura si abbassa, si vede un globo di luce che si muove lentamente in cielo, calano le tenebre e compaiono le stelle, mentre cade una specie di lieve pioggia iridescente.
Il 13 ottobre 1917 segna il culmine delle apparizioni di Fatima: la Signora rivela di essere “la Regina del Rosario”, chiede l’erezione di una cappella e rinnova pressantemente le ormai consuete richieste di conversione. A un certo punto, davanti agli occhi di circa 50-70mila uomini e donne convenuti da tutto il Portogallo, le nuvole si aprono e mostrano il globo solare, il quale assume la forma di un enorme disco d’argento, brillante ma non accecante. Poi inizia a ruotare su se stesso vorticosamente e a danzare nel cielo in un turbinio di fiamme, per tre volte minacciando di precipitare sulla folla atterrita.
Infine, si acquieta e torna a splendere come di consueto. Il prodigio del sole viene osservato fino a quaranta chilometri di distanza da Fatima. Contemporaneamente, ai veggenti si offre uno spettacolo grandioso.
Accanto al sole, si stagliano tre enormi composizioni o quadri, ciascuno corrispondente a uno dei misteri del rosario. Nel primo compare la Sacra Famiglia, con san Giuseppe e Gesù bambino benedicenti, mentre Maria assume il sembiante di Madonna del Rosario. Poi, appaiono l’Addolorata e Gesù sulla via del Calvario. Infine, la Madonna del Carmelo, incoronata Regina, con in braccio il piccolo Gesù. Le apparizioni “pubbliche” della Madonna di Fatima, preparate da quelle dell’Angelo del Portogallo, hanno così fine.

La Madonna a Fatima
“Volete offrirvi a Dio, per sopportare tutte le sofferenze che vorrà inviarvi, come atto di riparazione per i peccati con cui è offeso e di supplica per la conversione dei peccatori?”.
“Sì, lo vogliamo”.
“Andate, dunque, avrete molto da soffrire, ma la Grazia di Dio sarà il vostro conforto”
(13 maggio 1917)

BIBLIOGRAFIA

Suor Lucia, Gli appelli del messaggio di Fatima, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2001.
Antonio Augusto Borelli Machado, Fatima: Messaggio di Tragedia o di Speranza? Con la terza parte del segreto, trad. it, Luci sull’Est, Roma 2000.
Elementi di documentazione in Memorie di Suor Lucia, a cura di Luigi Kondor S.V.D., trad. it., Segretariado dos Pastorinhos, Fatima 1998; e in Lucia racconta Fatima. Memorie, lettere e documenti di Suor Lucia, 4° ed. aggiornata, trad. it., Queriniana, Brescia 1999. Congregazione per la Dottrina della Fede, Il Messaggio di Fatima, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2000.
L. Gonzaga Da Fonseca S.J. – Gioacchino Alonso, CMF, le meraviglie di Fatima, Edizioni Paoline, Roma 1983.
Andrea Tornielli, Fatima: il segreto svelato, Gribaudi, Milano 2000.

Dossier: La lezione di Fatima

IL TIMONE N. 17 – ANNO IV – Gennaio/Febbraio 2002 – pag. 32 – 34

I COPERTINA_dicembre2024(845X1150)

Per leggere l’articolo integrale, acquista il Timone

Acquista una copia de il Timone in formato cartaceo.
Acquista una copia de il Timone in formato digitale.

Acquista il Timone

Acquista la versione cartacea

Riceverai direttamente a casa tua il Timone

I COPERTINA_dicembre2024(845X1150)

Acquista la versione digitale

Se desideri leggere Il Timone dal tuo PC, da tablet o da smartphone

Resta sempre aggiornato, scarica la nostra App:

Abbonati alla rivista