Armando Torno, recensendo in prima pagina sul Corsera del 6 agosto un libro di Hubert Ortkemper (Angeli controvoglia, Paravia), chiedeva sommessamente al Papa un ulteriore meaculpa: il ritardo con cui la Chiesa vietò l’uso di cantori castrati nella Cappella pontificia. Fu infatti Leone XIII a proibirli, a tre secoli dalla loro ammissione (concessa, va detto, a furor di popolo). Eh, sì: ormai la lista rischia di diventare lunghissima, anche perché ci sono alcuni (ma Torno non è tra questi) cui gli atti di contrizione non bastano mai. Potremmo suggerire il nepotismo d...