"Coloro che si dedicano al servigio del Dio della virtù, essendo sovraccarichi di altri doveri pubblici, accade loro spesse volte di essere allontanati, per diverse molteplici ragioni, dalla meditazione, dalla contemplazione, da altri esercizi spirituali, a cui dovrebbero attendere continuamente […] perciò, abbiamo voluto coi beni nostri fraterni e non coi beni di qualche Chiesa […] far erigere in onore della B. V. Maria Madre di Dio e di N.S.G.C, nel villaggio di Garegnano della diocesi di Milano, una casa dell'Ordine dei Certosini".
Con questa motivazione il 19 settembre 1349 Giovanni Visconti, Arcivescovo di Milano, fondò la Certosa di Milano, nel borgo di Garegnano. Il prelato si rese conto che il compito di governare la città, essendo investito anche del potere temporale, non gli permetteva di dedicarsi alla preghiera. Decise allora di chiamare in diocesi i Certosini, dediti alla preghiera ed alla meditazione, affinché pregassero al posto suo. Donò loro gli appezzamenti di terreno e concesse esenzioni economiche. I lavori di costruzione della Certosa procedettero rapidamente, tanto che la consacrazione della chiesa monastica si ebbe nel 1367; invece, quelli di sistemazione e di allargamento si protrassero fino al 1782. In seguito alla soppressione dei monasteri, decretata dall'imperatore austriaco Giuseppe II, il monastero venne trasformato in parrocchia, i monaci cacciati e gran parte degli edifici che componevano il complesso monastico venne requisito e trasformato in deposito per le armi dell'esercito austriaco (il progresso illuminista!). Cominciò un lungo periodo di decadenza.
Quasi tutti gli edifici annessi alla Chiesa vennero distrutti o venduti. Il grande chiostro su cui si affacciavano le celle dei monaci venne di fatto distrutto. Era uno dei più bei chiostri lombardi del '600, con un perimetro interno di circa 500 metri e con decorazioni in pietra e in cotto eseguite dai migliori maestri del tempo. Fortunatamente la chiesa venne risparmiata da questo scempio illuminista, perché ceduta all'autorità ecclesiastica; con i fondi del Giubileo del 2000 e con una ristrutturazione radicale si è riportato alla luce l'antico splendore dei preziosissimi affreschi che ricoprono l'interno della chiesa, al punto da meritarsi l'appellativo di "Sistina" di Milano.
Tra le opere più importanti ricordiamo la Natività, l'Adorazione dei Magi e la Crocifissione di Simone Peterzano, allievo del Tiziano e maestro del Caravaggio, gli affreschi di Daniele Crespi che ricoprono le pareti ed il soffitto della navata raffiguranti la storia dell'Ordine dei Certosini e gli affreschi di Biagio Bellotti nelle cappelle dell'Annunciazione e del Santo Rosario di grande impatto visivo. Fa un certo effetto pensare che questo luogo di preghiera e di silenzio, edificato in passato fuori Milano per facilitare il raccoglimento dei monaci, si trovi oggi in una delle zone più trafficate della metropoli lombarda, là dove viale Certosa incrocia il ponte dello svincolo delle autostrade nella zona nord ovest di Milano. Fa ancora più effetto pensare che la gran parte dei milanesi, pur passandoci davanti innumerevoli volte, non sa che la propria città possiede una certosa di tale valore, anzi la "bella e nobile" Certosa come la definì il Petrarca, che la tradizione vuole vi si recasse ogni settimana a pregare.
Per informazioni:
S.Maria Assunta in Certosa
Via Garegnano, 28 – Milano
Tel. 02/38006301
TIMONE N. 16 – ANNO III – Novembre/Dicembre 2001 – pag. 67