Il timone n. 16 – anno 2001 –
Miracolo.
Vincenzo Sansonetti, autore di una biografia di papa Giovanni XXIII (Un santo di nome Giovanni, Sonzogno, Milano 2000), racconta alcune guarigioni, ottenute grazie all’intercessione del “Papa buono”. È nota la guarigione miracolosa dell’allora 23enne suor Caterina Capitani, avvenuta nel 1966, che, afflitta da una grave forma di ulcera e operata per l’asportazione quasi totale dello stomaco (era scesa da 73 a 49 chili), dopo aver visto il Papa ai piedi del letto che le assicurava la guarigione e la invitava a mangiare, guarisce istantaneamente, stupendo perfino il primario chirurgo prof. Tannini, che si proclamava. ateo. Sansonetti ricorda inoltre il caso della 48enne siciliana Giovanna La Terra Majore. Immobilizzata da ben 23 anni, ormai in fin di vita (aveva già ricevuto l’estrema unzione), devotissima di Papa Giovanni, la donna guarisce istantaneamente e inspiegabilmente nel maggio del 1967.
Lugubre minaccia.
Il deputato spagnolo José Calvo Sotelo, capo del partito monarchico e voce dell’Azione Cattolica, in un discorso alle Cortes tenuto il 15 aprile 1936 ebbe il coraggio di denunciare le sinistre dei seguenti crimini: in poco più di un mese e mezzo, dal 16 febbraio al 2 aprile, 74 omicidi, 345 ferimenti, 65 aggressioni, distrutte 166 chiese, 58 centri politici, 72 istituti pubblici e privati, 33 domicili privati” Quando Sotelo terminò di parlare, la comunista Dolores Ibarruri, denominata ‘la pasionaria’, gli gridò dal suo posto: ‘Questo sarà il tuo ultimo discorso’. Il 13 luglio, Sotelo venne prelevato a casa da una squadra di rossi, caricato su un’automobile a assassinato a colpi di pistola (Vitaliano Mattioli,- Massoneria e comunismo contro la Chiesa in Spagna: 1931-1939, Effedieffe, Milano 2000).
Ebrei e inquisizione.
Nel suo magistrale commento al Manuale dell’lnquisitore di Fra Nicolau Eymerich (Piemme, 1988), Rino Cammilleri svela alcuni episodi singolari, che videro gli ebrei chiedere aiuto all’Inquisizione per salvaguardare la loro ortodossia. Nel 1232, i rabbini di Montpellier chiesero all’Inquisizione di bruciare la Guida dei perplessi, scritta dal filosofo ebreo Maimonide, reo di avere seguito “ciò che Aristotele, sia maledetto il suo nome, aveva sputacchiato” (p. 77). Nel 1576, il Sinodo delle comunità ebraiche polacche, dopo aver scomunicato i seguaci dell’ebreo eretico Jakob Frank, aver marchiato le loro donne come prostitute e i loro figli come bastardi, sottraendoli spesso con la forza ai genitori, chiese alla Chiesa cattolica di dichiarare eretici i frankisti, sperando così di vederli condannati al rogo. Il vescovo cattolico Dembowski, invece, convocò una pubblica disputa tra rabbini e frankisti.
Questi ultimi chiesero la protezione della Chiesa e si fecero cattolici.
Sud sconosciuto.
Stando a quanto pubblicato nel volume La storia proibita. Quando i Piemontesi invasero il Sud (Controcorrente edizioni, Napoli 2001), prima dell’Unità d’Italia, il tanto vituperato Regno delle Due Sicilie possedeva la prima flotta mercantile in Italia (seconda in Europa solo dopo quella inglese) e la prima Compagnia di navigazione del Mediterraneo. E non solo: al Sud si produceva il 50% dei cereali e dei legumi, 60% dell’olio, il 100% degli agrumi e del cotone, l’80% del tabacco.
Nel primo censimento della popolazione d’Italia del 1861, svolto pochi mesi dopo l’Unità, si ricava che il Sud, che contava solo il 40% della popolazione italiana, aveva però il 53,3% dei braccianti agricoli e il 55,8% degli operai agricoli specializzati, su un totale di 1.500.000; questi dati dimostrano che l’agricoltura meridionale possedeva un grado elevato di specializzazione.
Paolo VI e il Modernismo.
Il Modernismo è stato un movimento di pensiero che si è sviluppato in seno alla Chiesa cattolica all’inizio del secolo XX. Ritenendo che in esso fossero confluiti tutti gli errori del pensiero moderno (relativismo, soggettivismo, agnosticismo, razionalismo, scientismo, storicismo, etc). Papa san Pio X lo condannò bollandolo come “sintesi di tutte le eresie”.
Anche Papa Paolo VI bollò il Modernismo con parole chiarissime. Nell’Enciclica Ecclesiam suam, del 1964, Papa Montini scrive: “Non fu, ad esempio, il fenomeno modernistico, che tuttora affiora in vari tentativi di espressioni eterogenee all’autentica realtà della religione cattolica, un episodio di simile sopraffazione delle tendenze psicologico-culturali, proprie del mondo profano, sulla fedele e genuina espressione della dottrina e della norma della Chiesa di Cristo?”. Denunciato il pericolo, Paolo VI indica come rimedio “l’approfondimento di coscienza della Chiesa in ciò ch’essa veramente è, secondo la mente di Cristo, custodita nella S. Scrittura e nella Tradizione”. San Pio X e Paolo VI: due papi, una sola dottrina.
Santa Messa.
La Messa ha lo stesso scopo e produce i medesimi effetti del sacrificio di Gesù sulla croce. Si celebra la Messa per quattro fini: 1) Adorazione: nella Messa si offre a Dio tutto l’onore che gli è dovuto; nella maniera più perfetta possibile e in grado rigorosamente infinito. 2) Ringraziamento: gli immensi doni di ordine soprannaturale e naturale che Dio ci ha elargito, ci hanno fatto contrarre verso di lui un debito infinito di gratitudine che possiamo saldare soltanto con la Messa. Ivi si offre al Padre un sacrificio eucaristico, cioè di ringraziamento, che supera infinitamente il nostro debito perché è Cristo stesso che ringrazia Dio per i benefici che ci ha concesso. 3) Riparazione: il valore della Messa è incomparabile, perché con essa offriamo al Padre l’infinita riparazione di Cristo con tutta la sua efficacia redentrice. 4) Petizione: la Messa di per sé, ex opere operato, muove Dio a concedere tutte le grazie di cui l’uomo ha bisogno, ma il dono effettivo di queste grazie dipende dalle nostre disposizioni, la mancanza delle quali può impedire che esse giungano fino a noi.
IL TIMONE N. 16 – ANNO III – Novembre/Dicembre 2001 – pag. 21