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12.12.2024

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Il “ritorno” degli angeli
31 Gennaio 2014

Il “ritorno” degli angeli

 

 

Attenti: sono angeli postmoderni. Non vengono dal cattolicesimo tradizionale, ma dalla televisione e dal cinema. Eppure sono un segno che l’uomo non può fare a meno di Dio.

 

 

Dopo che, negli Stati Uniti, le librerie attente ai temi “esoterici” e del New Age avevano proclamato il 1997 “anno delle fate”, le stesse annunciano che il 1999 è l’ «anno degli angeli».
Come spesso accade, le mode culturali e spirituali americane passano l’Oceano, arrivano nel Vecchio Continente con un certo ritardo e dunque aspettiamoci a breve un revival europeo degli angeli. Revival le cui avvisaglie sono però già visibili: libri, giornali, riviste e oggettistica più o meno religiosa si stanno occupando sempre più degli angeli, testimoniando così l’esistenza di un rinnovato interesse per l’angelologia.
Gli angeli, dunque, non sarebbero semplici ricordi di antichi e polverosi catechismi. Un’indagine del CESNUR (Centro Studi sulle Nuove Religioni), presentata nel corso di un convengo svoltosi a Torre Canavese il 2 maggio di quest’anno, rileva che su un campione nazionale di mille intervistati dai 14 anni in su, il 67,36% degli italiani crede negli angeli. n dato scende al 59,02% tra chi ha un’età compresa tra i 30 e 60 anni e sale al 71,07 fra chi ha tra i 14 e i 19 anni. Gli angeli dunque fanno breccia tra i giovanissimi. Come cambiano i tempi: solo qualche decennio fa, chi aveva quell’ età era già imbottito di ideologie atee e materialiste.
I cattolici praticanti, quanto a credenza negli angeli (70,24%), si differenziano solo lievemente dal resto della popolazione. E vien da chiedersi come mai il restante 30% dei praticanti non crede all’esistenza di questi custodi, purissimi spiriti creati da Dio e oggetto di verità da credersi per fede.
Afferma Massimo Introvigne, direttore scientifico del CESNUR: “Questo dato, insieme al fatto che agli angeli credano di più i giovani, dimostra che la credenza negli angeli in gran parte non deriva dal cattolicesimo tradizionale ma dalla cultura popolare, dalla televisione, dal cinema. Sono angeli postmoderni, non necessariamente cristiani” .
Dunque, non facciamoci illusioni. Se da un lato, la credenza negli angeli è parte della fede della Chiesa, dall’altro gli “angeli post-moderni” in gran parte sono angeli New Age. Stiano attenti al rischio di confusione dottrinale che corrono, coloro che, in ricerca spirituale, a digiuno di catechismo o semplicemente in cerca di curiosità, si accostano alla materia.
Oggi, nel New Age in declino, l’attenzione per la tematica angelica è presente in maniera decisamente consistente grazie soprattutto al channelling, vale a dire la forma moderna dello spiritismo, dove si afferma di poter parlare con una serie di entità fra le quali, appunto, gli angeli.
Da questa autentica babilonia dell’angelologia possono emergere due esiti.
Il primo, come mostra il channelling, può sfociare nel magico e nello spiritico, e dunque diventare pericoloso per la fede; ambiti che la Chiesa cattolica ha ripetutamente e giustamente condannato come incompatibili con le verità di fede.
Il secondo potrebbe portare l’uomo del nostro tempo a riflettere sul fatto che, nella nostra esistenza terrena, non siamo soli. n revival angelico può portare forse ad interessarsi della seria angelologia, degli angeli come Dio li ha voluti, come essi in realtà sono, come ci è insegnato dalla Rivelazione e dal Magistero della Chiesa.
E ancora: il revival angelico può suscitare espressioni artistiche di indubbio valore, da distinguersi rispetto alla vera e propria “paccottiglia”. È questo il caso del film Così lontano, così vicino di Win Wenders (1993). Il titolo spiega bene il senso della realtà angelica che emerge dal film: il mondo trascendente è per sua stessa natura “lontano” dall’uomo, ma al contempo Dio è”vicino”, attraverso quelle espressioni del suo amore che sono gli angeli.
Dunque, se i tanti e innegabili problemi dottrinali dell’ angelologia alternativa richiamano – nella prospettiva della Nuova Evangelizzazione – la necessità di riannunciare, affermare e documentare la Verità cristiana, il “ritorno” degli angeli ci ricorda quell’anelito, troppo spesso dimenticato ma sempre presente nell’uomo, a “sollevare lo sguardo” al di sopra della realtà materiale per cogliere il senso vero e profondo della propria esistenza.

 

 

IL TIMONE – N.2 – ANNO I – Luglio/Agosto 1999 – pag. 6

 

 

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