da Aleteia, di Philip Kosloski
Si sa poco della vita di San Giuseppe, padre adottivo di Gesù. Nei Vangeli viene menzionato solo raramente, e non dice mai una parola.
La maggior parte degli studiosi crede che Giuseppe sia morto prima della crocifissione di Gesù, soprattutto perché non era presente alla crocifissione e nel Vangelo di Giovanni Gesù affida sua madre a qualcuno di esterno alla sua famiglia (cfr. Giovanni 19, 27).
Tenendo conto di questo panorama storico, molte tradizioni sostengono che Giuseppe sia morto tra le braccia o alla presenza di Gesù e Maria. È un’immagine splendida, che ha portato la Chiesa a proclamare Giuseppe il santo patrono della “morte felice”.
Ci sono numerosi resoconti di questo momento, ma uno particolarmente toccante è quello che si rinviene negli scritti della venerabile madre Maria di Gesù di Agreda (1602-1665, nota anche come la suora dotata di bilocazione), che scrisse di questo episodio ne La Mistica Città di Dio. È registrato come rivelazione privata.
Poi quest’uomo di Dio, rivolgendosi a Cristo, nostro Signore, nella più profonda reverenza, volle inginocchiarsi davanti a Lui. Ma il dolcissimo Gesù, venendogli vicino, lo accolse tra le sue braccia, e chinando il capo tra queste Giuseppe disse: “Mio altissimo Signore e Dio, Figlio del Padre eterno, Creatore e Redentore del Mondo, dona la tua benedizione al tuo servo e all’opera delle tue mani; perdona, Re pieno di misericordia, le colpe che ho commesso al tuo servizio. Ti esalto e ti lodo, e ti rendo grazie con tutto il cuore perché nella tua ineffabile condiscendenza mi hai scelto per essere lo sposo della tua vera Madre; fa’ che la tua grandezza e la tua gloria siano il mio ringraziamento per tutta l’eternità”. Il Redentore del mondo gli diede la sua benedizione dicendo: “Padre mio, riposa in pace e nella grazia del mio Padre eterno e mia, e ai profeti e ai santi, che ti attendono nel limbo, porta la lieta notizia della prossimità della loro redenzione”. A queste parole di Gesù, reclinandosi tra le sue braccia, il beatissimo San Giuseppe spirò, e il Signore stesso gli chiuse gli occhi.
Qualunque cosa sia accaduta, Giuseppe deve aver avuto una “morte felice”, circondato dalla moglie e dal figlio più amorevoli di tutto l’universo.
Ecco una breve preghiera a San Giuseppe per chiedergli di intercedere per noi affinché anche la nostra morte sia “felice”:
O San Giuseppe,
che hai esalato l’ultimo respiro tra le braccia di Gesù e Maria,
ottienimi la grazia di poter rendere l’anima nella lode,
dicendo nello spirito, nel caso in cui non potessi dirlo a parole,
“Gesù, Maria e Giuseppe, vi dono il mio cuore e la mia anima”.
Amen.
[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]