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Gli ultimi numeri della Chiesa tedesca: oltre 150mila gli abbandoni ogni anno
NEWS 24 Luglio 2017    

Gli ultimi numeri della Chiesa tedesca: oltre 150mila gli abbandoni ogni anno

di Antonio Dall'Osto
da Settimana News

 

I responsabili della Chiesa tedesca e le persone interessate attendono ogni anno con una certa trepidazione i dati numerici della vita ecclesiale nel paese. Quelli del 2016 sono stati resi noti dalla Conferenza episcopale venerdì scorso, 21 luglio. Sono dati che fanno tirare un certo sospiro di sollievo, perché nel 2016, per il secondo anno successivo, risulta una diminuzione del numero di coloro che hanno abbandonato la Chiesa: 162.093. Ciò corrisponde a un decremento di circa il 10% rispetto al 2015, quando le uscite erano state 181.925. Rispetto all’anno record del 2014, ciò rappresenta un calo di circa un quarto in percentuale.

Quasi inalterato invece è rimasto il numero di coloro che sono ritornati: 6.461, rispetto ai 6.474 nel 2015.

La quota maggiore di coloro che invece sono entrati a far parte della Chiesa (2.574 nel 2016 e 2.685 nel 2015) è rappresentata dai protestanti convertiti.

Il numero totale dei cattolici in Germania è ora di 23.581.549.

Nonostante la diminuzione consolante degli abbandoni, ha affermato il segretario della Conferenza episcopale, p. Hans Langedörfer, presentando le statistiche, la Chiesa deve «seguire attivamente» coloro che hanno abbandonato «per capirne le ragioni». Questa forma di presa di distanza dalla Chiesa significa in definitiva «in ogni singolo caso che la trasmissione della fede cristiana non è completamente riuscita». È un’impressione confermata anche dal calo della vita sacramentale.

Un’eccezione positiva è rappresentata invece nuovamente dal battesimo: nel 2016 con 171.531 è stato incorporato nella Chiesa un numero maggiore di nuovi membri rispetto al 2015, quando erano stati 167.226.

Diminuzione delle cresime

Diversa invece è la situazione per quanto riguarda i sacramenti dell’iniziazione cristiana. Mentre abbastanza lieve è stata la diminuzione delle prime comunioni (176.297 nel 2016 e 178.746 nel 2.015), più accentata invece si è manifestata la tendenza al ribasso delle cresime: 149.796 nel 2016 contro le 154.261 nel 2015.

Stabile invece sostanzialmente il numero delle coppie che si sono sposate in chiesa: 43.610 nello scorso anno contro il 44.158 nel 2015.

Inoltre, pur non essendo un sacramento, il funerale in chiesa rappresenta una componente importante della vita cristiana. Spesso sono i familiari o i moribondi a chiederlo anche se durante la vita hanno avuto poco o nessun contatto con la Chiesa. Ogni anno risultano di più i funerali celebrati in chiesa che non altre feste riguardanti alcune date della vita. Nel 2016 i funerali celebrati sono stati 243.323 e nel 2015, 254.260.

In Germania si contano attualmente circa 20.000 collaboratori pastorali attivi nelle comunità. Il gruppo maggiore per quanto riguarda le vocazioni pastorali è rappresentato dai 13.856 sacerdoti (compresi i religiosi), di cui 8.786 in servizio attivo (nel 2015 erano 14.087).

Quasi inalterato rispetto all’anno precedente è rimasto il numero dei diaconi permanenti: 3.296 (nel 2015: 3.304). Costante anche il numero dei laici nella pastorale: Tra i 3.200 responsabili e assistenti pastorali figura una maggioranza di uomini (1.792) rispetto alle donne (1.408). Invece, tra i responsabili e gli assistenti delle comunità la situazione è un po’ diversa: su 4.537 rappresentanti di questa vocazione, nel 2016 figuravano 3.565 donne contro 972 uomini. A queste cifre occorre aggiungere tuttavia i circa 18.000 membri degli ordini religiosi e istituti secolari.

Frequenza religiosa domenicale

Per quanto riguarda la frequenza religiosa domenicale nel 2016: sono circa 2 milioni e 400 mila i fedeli che hanno partecipato mediamente alla messa, ossia il 10,2% dei cattolici. Ai primi posti si collocano, come nel 2015, tre diocesi dell’Est del paese: al primo figura la diocesi di Görlitz con il 19,3%, seguita da Erfurt con il 17,9% e Dresda-Meissen con il 16,5%. In cifra assoluta invece si trova nuovamente al primo posto Regensburg con 185.000 persone, ossia il 15,6% dei fedeli che hanno frequentato regolarmente la messa.

In questi numeri, ha sottolineato p. Hans Langedörfer, c’è un aspetto importante che non viene rilevato: è quello dei numerosi collaboratori presenti nelle comunità o anche nelle associazioni o strutture ecclesiali. «Ciò avviene spesso in forma di volontariato, in maniera discreta, senza il grande palcoscenico». Inoltre, c’è un altro dato che merita di essere ricordato: nel 2016 la Chiesa tedesca ha offerto complessivamente 127,7 milioni di Euro per i profughi. «Anche questa, ha concluso il padre, è una realtà di Chiesa».