Perché Giuda ha tradito Gesù? Lo ha fatto per denaro? È difficile tornare indietro nel tempo per scoprire le vere intenzioni di Giuda Iscariota, ma possiamo almeno esaminare il prezzo che venne pagato a Giuda per il suo tradimento e vedere se quella quantità di denaro era una tentazione abbastanza forte da spingere un uomo a consegnare il proprio amico a una morte certa.
Diamo prima un’occhiata al passo evangelico che troviamo nel libro di Matteo:
Allora uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò dai sommi sacerdoti e disse: “Quanto mi volete dare perché io ve lo consegni?”. E quelli gli fissarono trenta monete d’argento.Da quel momento cercava l’occasione propizia per consegnarlo. (Matteo 26, 14-16)
In termini biblici, non è la prima volta che vengono menzionate trenta monete d’argento. Nel libro di Zaccaria, al profeta viene pagata la stessa somma per il suo compito quotidiano di pastore:
Poi dissi loro: “Se vi pare giusto, datemi la mia paga; se no, lasciate stare”. Essi allora pesarono trenta sicli d’argento come mia paga. Ma il Signore mi disse: “Getta nel tesoro questa bella somma, con cui sono stato da loro valutato!”. Io presi i trenta sicli d’argento e li gettai nel tesoro della casa del Signore. Poi feci a pezzi il secondo bastone chiamato Unione per rompere così la fratellanza fra Giuda e Israele. (Zaccaria 11, 12-14)
Nel libro dell’Esodo, invece, trenta pezzi d’argento era il prezzo di uno schiavo che veniva ucciso:
Se il bue colpisce con le corna uno schiavo o una schiava, si pagheranno al padrone trenta sicli d’argento e il bue sarà lapidato. (Esodo 21, 32)
A cosa equivale tutto questo nell’economia moderna?
Ci sono varie interpretazioni diverse. Secondo una teoria, le monete d’argento usate per pagare Giuda equivalevano a un denarius romano. Un soldato romano, ad esempio, veniva pagato circa 225 denarii all’anno. Un militare statunitense guadagna oggi circa 25.000 dollari all’anno. In base a questa interpretazione, Giuda sarebbe stato pagato l’equivalente di circa 3.000 dollari attuali.
Vari studiosi biblici puntano invece all’Esodo, in cui si descrivono i trenta pezzi d’argento come il prezzo di uno schiavo. Secondo il Freedom Project della CNN, che mira a porre fine alla schiavitù di oggi, “nel 2009 il prezzo medio di uno schiavo era 90 dollari”.
Sulla base di queste interpretazioni, Giuda avrebbe potuto essere pagato qualsiasi cifra tra i 90 e i 3.000 dollari attuali.
Tenendo conto di questo, Giuda ha tradito Gesù per denaro? Si può solo teorizzare, ma quello che è evidente è che trenta monete d’argento erano un compenso ben misero per il grande male che hanno provocato, come Giuda ha poi tragicamente capito.
Giuda, il traditore, vedendo che Gesù era stato condannato, si pentì infatti amaramente di ciò che aveva fatto. Restituì le trenta monete d’argento ai sommi sacerdoti e agli anziani, dicendo “Ho peccato, perché ho tradito sangue innocente”, ma quelli dissero: “Che ci riguarda? Veditela tu!”. Egli allora gettò le monete nel tempio e andò a impiccarsi (Matteo 27, 3-5).