“Una sorprendente scoperta” è stata compiuta dall’équipe internazionale di Oren Gutfeld e Ahiad Ovadia, archeologi della Hebrew University di Gerusalemme: si tratterebbe di quella che è subito stata chiamata la Grotta 12 di Qumran (Q12), vicino alla riva nord-occidentale del Mar Morto. La notizia – riporta l'agenzia Sir – è stata data dal dipartimento di archeologia dell’Università, che spiega come siano state riportate alla luce “numerose giare per la conservazione e coperchi del periodo del Secondo Tempio; sono stati trovati nascosti in nicchie lungo le pareti della grotta e all’interno di un lungo tunnel”.
I rotoli di questa grotta sarebbero stati rubati
Si tratta di vasi rotti, senza contenuto, ma anche di frammenti di custodie, una stringa che legava i rotoli e un pezzo di pelle lavorata, che, ha dichiarato Oren Gutfeld, direttore dello scavo, “senza ombra di dubbio” testimonierebbero che i rotoli che qui erano contenuti sono stati rubati, come dimostra anche il ritrovamento di una coppia di teste di piccone di ferro degli anni ‘50. Fino ad ora, si riteneva che solo 11 delle grotte avessero contenuto le antiche pergamene.
Occorre uno scavo sistematico di tutte le grotte del deserto della Giudea
Questi scavi nella zona settentrionale del deserto di Giuda sono parte della “operazione rotoli”, in una lotta contro il tempo e i ladri: “Lo Stato di Israele ha bisogno di mobilitare e stanziare le risorse necessarie per lanciare un’operazione storica per compiere uno scavo sistematico di tutte le grotte del deserto della Giudea”, ha dichiarato Israel Hasson, direttore generale dell’autorità israeliana per le antichità. (R.P.)