Il testo dell'inno di oggi (domenica 20 novembre), come si può ben vedere, è moderno, come è moderna (1925) la festa odierna a Cristo Re. Ci sono riferimenti al Sacro Cuore, all'ateismo, all'ecumenismo, alla necessità della presenza pubblica della fede nell'ambiente politico e sociale. Un inno per i nostri giorni, insomma, di cui conosciamo anche il nome dell'autore: il padre gesuita Vittorio Genovesi.
La musica proposta è quella che si trova nel Liber Usualis, diversa dalla nuova melodia contenuta nel più recente Liber Hymnarius di Solesmes. Vi fornisco oltre al testo e alla traduzione, un paio di video con uno studio dell'inno da parte del maestro Vianini, e un altro (qui a fianco) con il canto corale (davvero delizioso), eseguito dalle suore americane Figlie di Maria Madre del Salvatore. Qui sotto anche le pagine dello spartito gregoriano:
Te sæculórum Príncipem,
Te, Christe, Regem Géntium,
Te méntium te córdium
Unum fatémur árbitrum.
(Te, Principe dei secoli
Te, Cristo, Re delle genti
Te, delle menti, Te dei cuori,
confessiamo unico Sovrano)
Scelésta turba clámitat :
Regnáre Christum nólumus :
Te nos ovántes ómnium
Regem suprémum dícimus.
(La turba scellerata urla:
"Non vogliamo che Cristo regni"
ma noi, acclamando,
ti dichiariamo Re supremo)
O Christe, Princeps Pácifer,
Mentes rebélles súbjice:
Tuóque amóre dévios,
Ovíle in unum cóngrega.
(Cristo, Principe Portatore di pace,
assoggetta le anime ribelli;
e, con il tuo amore, gli erranti
raduna in un solo ovile)
Ad hoc cruénta ab árbore
Pendes apértis bráchiis,
Diráque fossum cúspide
Cor igne flagrans éxhibes.
(Per questo dall'albero insanguinato
pendi con le braccia distese,
e, dalla lancia crudele perforato,
il cuore, infiammato, mostri)
Ad hoc in aris ábderis
Vini dapísque imágine,
Fundens salútem fíliis
Transverberáto péctore.
(Per questo sugli altari ti tieni nascosto
nelle sembianze di pane e vino,
effondendo la salvezza sui figli
dal petto transverberato)
Te natiónum Præsides
Honóre tollant público,
Colant magístri, júdices,
Leges et artes éxprimant.
(A te i capi delle nazioni
diano pubblico onore
ti adorino i maestri, i giudici
le leggi e le arti esprimano te)
Submíssa regum fúlgeant
Tibi dicáta insígnia:
Mitíque sceptro pátriam
Domósque subde cívium.
(Sottomesse le insegne dei re rifulgano
a Te dedicate:
e col tuo mite scettro la patria
e le case dei cittadini governi)
Jesu tibi sit glória,
Qui sceptra mundi témperas,
Cum Patre, et almo Spíritu,
In sempitérna sæcula. Amen.
(Gesù, a Te sia gloria,
che reggi gli scettri del mondo,
con il Padre, e il Santo Spirito
per i secoli eterni. Amen)