di Bernardo Cervellera, P.I.M.E.
Il leader cristiano Michel Aoun ha ottenuto il numero di voti necessari per essere eletto presidente della repubblica del Libano al terzo scrutinio tenutosi al parlamento stamane. In questo modo il Libano riesce ad avere un presidente dopo almeno 29 mesi di vuoto istituzionale.
La sua nomina, sempre osteggiata dall’Arabia saudita, indica un certo indebolimento di Riyadh nella regione.
La prima votazione si è conclusa con 84 voti per Aoun contro 36 schede bianche e due annullate. Per l’elezione del Presidente al primo turno erano necessari 86 voti ovvero i due terzi a favore. Il secondo turno di votazione è stato invece annullato: il presidente del Parlamento ha notato irregolarità come un numero superiore di voti (128 schede) rispetto al numero dei presenti (127). Le telecamere che trasmettevano in diretta hanno catturato due schede “incollate” inserite dal deputato Samir Gemayel, segretario del Partito della Falange e figlio dell’ex presidente Amin Gemayel. Dure le parole di Nabih Berry capo del partito Amal e presidente del Parlamento, che ha richiamato i presenti ad essere all’altezza del momento storico.
La terza votazione è avvenuta con la chiamata ad uno ad uno dei deputati che si sono diretti a depositare la loro scheda mostrando che era una ed una sola, un fatto mai avvenuto prima nella storia del Libano.
La vittoria dell’ex generale Aoun – maronita cristiano come vuole la Costituzione, originario del distretto di Jezzin nel sud del Libano – era annunciata dalla settimana scorsa ed i preparativi del suo partito Il Tayyar el Mustakbal “Corrente del Futuro” ha iniziato dalla mattina di oggi a distribuire dolci per le strade e a fare i preparativi per la festa nel centro di Beirut, alla Piazza dei Martiri, prevista per le ore 20 di stasera.
Perfino la stampa israeliana di oggi parlava già di Aoun come Presidente del Libano definendo questo fatto “un innalzamento di bandiera bianca da parte dell’Arabia Saudita e degli Usa a Hezbollah ed all’Iran”. “ Per la prima volta – ha scritto un quotidiano israeliano “i cristiani libanesi con Aoun si sono allontanati dall’occidente, dagli Stati Uniti, dall’Arabia Saudita e da Israele in direzione dell’Iran”. In effetti da tempo Aoun coltiva alleanza con Hezbollah, il partito sciita, desideroso di sfuggire alla politica libanese suddivisa fra le varie famiglie feudali.
La terza votazione è terminata con la vittoria di Michel Aoun con 83 voti a favore (era necessaria la metà più uno dei voti), e con 6 schede annullate, 5 delle quali poste dai deputati della Falange cristiana di Gemayel con la scritta “La Rivoluzione dei Cedri al servizio del Libano” ed una scheda “ degli ortodossi” con la scritta “Zorbas il Greco”.
Il nuovo Presidente della Repubblica, il 13° nella storia recente del Paese dei Cedri, prende il potere in un Paese fragile e circondato da minacce di guerra regionale, internazionale e contro lo Stato Islamico. Il Generale Michel Aoun ritorna al Palazzo Presidenziale dopo 26 anni. Nel 1988 il Presidente libanese Amin Gemayel avendo terminato il suo mandato, lo ha nominato Presidente del paese pro tempore, in qualità di Comandante supremo delle Forze Armate. È il periodo in cui Aoun cerca di combattere il predominio della Siria nel Paese. Nel 1990 egli fugge in Francia, mentre il Libano trova un po’ di pace con gli Accordi di Taif.
Secondo accordi presi nei giorni scorsi, Aoun nominerà Saad Hariri come Primo ministro. Questi fa il suo rientro dopo un esilio e dopo la perdita di popolarità e l'indebolimento del suo alleato saudita nella regione. Fonti da Beirut assicurano che Hariri comporrà il futuro governo verso la fine della settimana.