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Arif Hidayatullah, militante indonesiano vicino allo Stato islamico, è stato condannato a sei anni di carcere per aver progettato di uccidere il governatore cristiano di Jakarta, Basuki Tjahaja Purnama detto “Ahok”. Il terrorista aveva anche pianificato di attaccare alcuni luoghi di culto a Bogor, con bombe fatte in casa.
Dall’udienza del tribunale tenutasi ieri si è anche scoperto che Arif ha stretti contatti con Bahrun Naim, terrorista islamico di primo piano legato allo Stato islamico e principale sospettato degli attentati del 14 gennaio scorso a Jakarta. Secondo l’intelligence indonesiana, Naim – che ora si trova fra Iraq e Siria per combattere nelle fila del califfato – avrebbe anche progettato il fallito attacco missilistico a Singapore dello scorso luglio.
Secondo il giudice, Bahrun Naim avrebbe fornito ad Arif istruzioni su come procurarsi gli esplosivi e altri materiali per confezionare le bombe. I due comunicavano in chat su Telegram.
Arif era stato arrestato il 23 dicembre 2015 mentre era pronto per attentare alla vita di “Ahok”, il governatore di Jakarta. Egli, cristiano di etnia cinese, è uno dei pochi leader politici indonesiani che lotta in prima fila per la libertà di coscienza. Lo scorso giugno si è opposto all’obbligo imposto alle studentesse di Jakarta di indossare il velo islamico. Nel luglio 2015 il governatore ha promosso una battaglia per i diritti civili della minoranza ahmadi, ritenuta eretica dalla maggioranza musulmana sunnita. Diversi leader e partiti islamici si sono opposti alla sua ricandidatura alle elezioni del 2017.