La piccola Chiesa in Laos gioisce per due eventi storici imminenti: come appreso da Fides, il 16 settembre si terrà a Savannakhet l’ordinazione sacerdotale di tre nuovi preti laotiani; mentre l’11 dicembre, seconda domenica di Avvento, è prevista a Vientiane la solenne celebrazione di beatificazione di 17 martiri tra sacerdoti, religiosi e laici che hanno perso la vita in Laos, come disposto dalla Santa Sede. Per entrambe le celebrazioni, la Chiesa in Laos ha ricevuto il benestare ufficiale del governo.
A presiedere la celebrazione dell’11 dicembre, quale Inviato di Papa Francesco, sarà il cardinale filippino Orlando Quevedo, arcivescovo di Cotabato. Alla Messa di ordinazione sacerdotale, il 16 settembre, saranno presenti i vescovi laotiani dei Vicariati Apostolici di Vientiane, Luang Prabang, Savannakhet e Paksè.
“È un momento storico per la nostra Chiesa, un vero anno di grazia” nota a Fides mons. Louis-Marie Ling Mangkhanekhoun, vicario apostolico di Paksé. “Siamo davvero molto felici. Siamo impegnati nella preparazione di questi due importanti appuntamenti. Constatiamo con favore che il paese si sta aprendo sempre di più e che anche noi stiamo beneficiando di questo nuovo approccio”.
Auspicio del presule è “di poter rafforzare una proficua cooperazione con le autorità civili, per il bene della Chiesa e del popolo del Laos. Siamo certi che avremo degli ospiti alle celebrazioni, come i vescovi o i rappresentanti della Cambogia (con cui condividiamo la Conferenza episcopale) e speriamo anche da altri paesi vicini. Sarà per noi un momento di piena comunione con la Santa Sede e la Chiesa universale. Ringraziamo di cuore Papa Francesco che ha disposto che la celebrazione dei martiri si tenga in Laos. È un grande dono per tutti noi” conclude.
I tre diaconi prossimi al sacerdozio appartengono al vicariato apostolico di Luang Prabang e hanno il nome di battesimo di tre grandi santi: sono don Paolo Lattana Sunthon, don Agostino Saegna Sii Bunti, don Michele Kanthak Vilae Luong Di.
I martiri laotiani, in tutto 17, sono stati riconosciuti da Papa Francesco nel 2015, in due distinte cause: la prima è quella del missionario italiano p. Mario Borzaga OMI e del primo catechista locale, Paolo Thoj Xyooj, uccisi in odium fidei nel 1960. La seconda riguarda il primo sacerdote laotiano, Giuseppe ThaoTien e altri 14 compagni: dieci sono missionari appartenenti a alle Missioni Estere di Parigi (MEP) e agli Oblati di Maria Immacolata (OMI). Accanto a loro quattro laici catechisti indigeni. I quindici sono stati uccisi tra il 1954 e il 1970 dai guerriglieri comunisti Pathet Lao.