Vari esperti pensano che il mondo musulmano stia attraversando il periodo più difficile della sua storia: esso sta perdendo i suoi riferimenti politici, sociali e religiosi.
Un tempo, la religione era considerata la salvezza della nazione musulmana dalla povertà e dal sottosviluppo; ora essa è divenuta il più grande problema della Umma [la comunità globale dei musulmani]. Con l’apostasia (takfir), l’odio, le guerre religiose, la nozione di Umma (la nazione) è divenuta quasi inesistente. Fra sciiti, sunniti, salafiti, Fratelli musulmani, l’islam politico e il jihadismo, decine di migliaia di giovani musulmani non trovano più la razionalità e la capacità di adattarsi ai tempi moderni. L’islam politico ha trasformato l’islam della vita e della speranza in un’ideologia di morte e di attentati nel nome del jihad e della difesa della Umma!
Gli ultimi attentati al mondo musulmano mostrano che la crisi religiosa musulmana diviene sempre più grave e complicata. Avevamo sempre pensato che il terrorismo fosse nato in Iraq e in Afghanistan a causa dell’orgoglio dell’amministrazione Bush. La primavera araba ha mostrato con chiarezza che il problema dell’islamismo è legato alla crisi teologica e giuridica dell’islam: diverse scuole giuridiche; diversi gruppi di islam politico; l’assenza di un riferimento religioso; la crisi della molteplicità dei riferimenti che si scontrano fra di loro; l’imprigionamento nel passato e nella storia senza alcuna volontà di riforma, di creatività o di adattamento del testo religioso alle circostanze moderne.
Malgrado tutti gli sforzi della riforma religiosa, l’islam non ha potuto liberrsi delle interpretazioni e dei giudizi del Medio evo. Si possono accettare queste antiche interpretazioni in occidente? E’ moralmente accettabile che ripetiamo delle norme religiose odiose, redatte secoli fa, quando i musulmani erano in guerra contro l’Europa, mentre oggi i musulmani sono divenuti cittadini a parte intera di questi Paesi?
Gli ultimi attentati avvenuti in occidente e nel mondo musulmano mostrano come la riforma religiosa sia divenuta necessaria per la continuità dell’esistenza dell’islam e dei musulmani. Tali avvenimenti hanno mostrato l’importanza di questa riforma per la pace mondiale!
La religione musulmana, come è presentata spesso nelle scuole coraniche dai gruppi islamisti, si piega verso l’odio e la violenza invece che all’amore e alla tolleranza. La teoria del complotto e la demonizzazione dell’altro, rendono questi gruppi più attraenti che se parlassero di pace e di dialogo!
Di recente un comitato per la riforma – dell’università di al-Azhar, che rappresenta la più grande università del mondo musulmano – ha criticato con forza i metodi e i libri antichi utilizzati nella formazione degli imam e dei teologi. Malgrado ciò, quell’università è spesso criticata dagli islamisti e dai gruppi musulmani perchè essa facilita troppo la religione!
Queste scuole utilizzano dei libri molto antichi di diritto musulmano. L’autocritica è proibita. L’allievo non ha il diritto di assumere un punto di vista differente da quello del suo sheikh o del suo capo spirituale. Nelle scuole gira ancora una frase che dice con chiarezza: Se il vostro maestro (sheikh) non è contento di voi, Dio non sarà mai contento di voi! Di conseguenza, creatività e riforma religiosa sono destinate alla morte eterna!
I musulmani considerano che i salaf (i predecessori) hanno già risposto a tutte le domande della vita. Di conseguenza, l’allievo nel suo gruppo islamico deve essere come un morto nelle mani dei suoi purificatori (è una citazione tratta dalla letteratura musulmana).
La teoria del complotto e l'odio verso l'occidente
In più, queste scuole non cessano di ripetere a questi giovani le teorie del complotto, che spiega in modo perfetto come il mondo intero sia contro l’islam e i musulmani! Così, il migliore fra di loro è colui che dona la sua anima per difendere la religione di Dio contro i miscredenti, gli ebrei, i crociati, gli atei, i politeisti, ecc… Questi islamisti sanno come creare dei nemici perchè essi si considerano gli avvocati di Dio sulla terra e hanno il diritto di giudicare tutti gli altri, anche i musulmani che non la pensano come loro!
Si comprende allora perchè questi gruppi dell’islam politico demonizzano tutti gli imam tolleranti che incoraggiano il dialogo e che lavorano per un islam europeo, staccato dal mondo arabo-musulmano. Essi li qualificano spesso come traditori, collaboratori dell’occidente, pro-sionisti… al fine di screditarli all’interno della comunità musulmana, che non vuole altro che una vita dignitosa e rispettabile, senza alcuna volontà di dominio o di conversione dell’Europa. Tali accuse giungono fino a minacce di morte come è avvenuto nel caso dell’imam Hassen Chalghoumi, Dalil Boubekeur e altri imam negli Stati Uniti.
Questa teoria del complotto dice con chiarezza ai musulmani: Voi non siete responsabili di nulla, perchè voi siete le vittime dell’occidente. Questa élite uccide la nozione di responsabilità e la speranza di un cambiamento in seno ai musulmani per riformare e correggere gli errori gravi dell’islamismo in Europa.
La teoria del conflitto strumentalizza il malessere sociale nei quartieri marginalizzati in Francia, in Belgio e altrove. In Europa esiste un razzismo contro i musulmani, come esiste un antisemitismo verso gli ebrei. Ma ciò non può essere risolto con la violenza, gli attentati, l’odio verso l’altro. La teoria del complotto non fa che radicalizzare i giovani e metterli in uno stato di rivoluzione e di opposizione a ogni dialogo o avvicinamento, dato che non esiste più la fiducia.
Certo, i problemi della radicalizzazione fanno capo a diversi fattori sociali, economici, identitari, ma personalmente credo che gli imam e i sapienti musulmani in Europa devono avere il coraggio di affrontare la verità e riconoscere che il discorso religioso islamico non è ancora adattato alla realtà e ai valori europei… Perchè il testo religioso è divenuto un pretesto per l’odio e la violenza.
Per la prima volta nella storia abbiamo degli europei convertiti che si convertono per la guerra e l’odio! In una situazione normale ci si dovrebbe convertire a una religione per la pace e l’amore!
I giovani musulmani si trovano in conflitto diretto con i propri fratelli e in guerra con l’occidente. Questa trauma crea uno squilibrio psicologico fra migliaia di giovani che, nell’assenza di un riferimento religioso competente e riconosciuto, trovano un’occasione per interpretare i testi religiosi nel senso dell’odio e della violenza, sotto la nozione di jihad e di legittima difesa per proteggere la Umma dalla conquista culturale, economica e militare dell’occidente.
I gruppi islamisti hanno preso il posto dello Stato musulmano; gli choyoukhs [i saggi, gli anziani – ndr] e i leader di questi movimenti non nascondono il loro disprezzo verso i governi e i regimi istallati – secondo loro – dall’imperialismo occidentale.
La religione musulmana moderna, presa in ostaggio dai gruppi islamopolitici, si spiega nel quadro guerriero e conflittuale. Di conseguenza, il dialogo con i cristiani, gli ebrei e l’occidente non potrà mai essere sincero per questi gruppi: il musulmano non deve riporre in loro alcuna fiducia.
L’Unione mondiale dei saggi musulmani ha chiesto a tutti gli imam e ai predicatori musulmani di fermare il dialogo interreligioso e interculturale con le istituzioni occidentali.
Tale contesto conflittuale e di odio, come pure l’immobilità dell’islam verso la modernità e la post-modernità, hanno influenzato la visione di milioni di giovani verso il mondo intero. Per questo pensiero islamista, l’islam non accetta la coesistenza fra la fede e la miscredenza, la luce e l’oscurità, Dio e il diavolo.
L’Europa si trova in mezzo fra gruppi islamisti e interventi di vari Paesi arabi e musulmani come l’Algeria, il Marocco, l’Arabia saudita, la Turchia, l’Iran e altri ancora. Essa troverà difficoltà a gestire un islam che esula dalla nozione di religione e che diviene sempre di più l’ideologia di un islam politico dominatore e militante. Il rapporto fra islam e occidente si normalizza solo se l’islam si de-politicizza e ritorna alla sua natura religiosa, affrontando ogni volontà di dominio e di proselitismo.
I gruppi islamici ricavano la loro legittimità fra i musulmani da questo islam rivoluzionario e protestatario contro i regimi arabi, ma anche contro la modernità e gli Stati europei imperialisti. Prima o poi, l’Europa dovrà recuperare il suo potere e il suo controllo su questi gruppi islamopolitici, nell’interesse della pace sociale, ma anche nell’interesse dell’islam europeo, che sta vivendo in un’anarchia e in una disorganizzazione, con colpi dall’estero che minacciano tutti.
I musulmani europei che aderiscono a questi gruppi pseudo-religiosi non si rendono ancora conto della paura e della collera dei cittadini europei verso di loro, a causa del loro silenzio incomprensibile e ambiguo verso gli attentati terroristi in Europa e nel mondo! L’islam politico, che descrive queste persone come razziste, fasciste, islamofobe non fa che aggravare la situazione: dipende dai musulmani europei e da questi gruppi razionalizzare il discorso e staccarsi dalle visioni importate dal mondo arabo.
Secondo vari esperti, un islam europeo chiaro e moderno è divenuto più che necessario, prima di cadere in un conflitto generale e obbligato, che nuoce prima di tutto all’islam e ai musulmani.
I musulmani europei non devono cadere nella trappola di questi gruppi islamisti che attuano delle agende ideologiche politiche e non religiose e che non hanno alcun legame con i veri valori dell’islam pacifico, spirituale, realista, rispettoso e non dominatore e proselitista.
*Vice-presidente della Conferenza degli imam di Francia-Parigi. Candidato al rettorato della Grande moschea di Parigi