Il diacono Joseph Enkh-Baatar sarà il primo sacerdote mongolo. Egli sarà ordinato il prossimo 28 agosto a Ulaanbaatar dal prefetto apostolico della capitale mongola, mons. Wenceslao S. Padilla CICM. Si tratta di un evento di grande rilevanza per la giovane Chiesa locale. Nata nel 1992, ha poco più di mille battezzati: alcuni non praticano più la fede. Ma avere come sacerdote un nativo del posto aiuterà certamente ad accrescere l’entusiasmo e il senso di appartenenza dei nostri fedeli: un grande aiuto per una Chiesa che per tanto tempo è stata definita “straniera”.
Enkh Joseph è stato ordinato diacono l’11 dicembre 2014 a Daejeon, in Corea del Sud, dove ha ricevuto la sua formazione in seminario. È tornato a casa lo scorso gennaio, e da allora sta visitando tutte le parrocchie locali, passando almeno un mese in ciascuna di esse. È il metodo scelto per farsi conoscere e migliorare la sua capacità pastorale.
Le attività preparatorie per questo atteso evento sono in corso. In tutte le parrocchie, i cattolici pregano in questi giorni per il futuro ministero sacerdotale di Enkh. Nella domenica della Trinità, la piccola comunità cattolica di Erdenet – a 370 chilometri dalla capitale Ulaanbaatar – si è concentrata sul futuro sacerdote “affinché possa essere un pastore secondo la volontà del Signore Gesù, e possa vivere in pieno la sua fede”. Una novena verrà recitata da tutti i cattolici mongoli nove giorni prima dell’ordinazione.
Nel frattempo viene portata avanti una catechesi sul sacerdozio e vengono raccolte le aspettative dei fedeli, in modo che Enkh possa farsi un’idea di cosa lo aspetta. Francesca, 36 anni, risponde così quando le si chiede del primo sacerdote mongolo: “Aiuterà i suoi connazionali a rafforzarsi nella fede, e sarà di grande aiuto per diffondere la fede cattolica nella nazione. Spero che sia sempre fedele alla sua chiamata, senza mai tornare indietro”.