Avevamo parlato dell’imponente Marcia per la Vita che si è tenuta a Lima sabato 12 marzo e che ha visto la partecipazione di circa 750mila persone, tra cui l’arcivescovo, il cardinale Juan Luis Cipriani Thorne. Ma il Perù non è solo la sua capitale e a dimostrazione di come il Paese andino e la sua Chiesa siano un faro nella difesa della vita in Sud America, vale la pena segnalare quanto successo sabato 2 aprile ad Arequipa, cittadina di soli 60mila abitati, nel sud, e a Piura, 377mila abitanti, nel nord
Ad Arequipa, dove il Corso per la vita e la famiglia è arrivato alla sua decima edizione, sono state 170mila le persone che secondo gli organizzatori si sono radunate per dire il loro no all’aborto e al “matrimonio” gay. A partire dalle 9 di mattina giovani, adulti e famiglie intere hanno sfilato in un tripudio di balli e colori scandendo slogan come «Siamo vita», «Lasciami vivere» e «Arequipa unita difende la vita» (vedi video sotto). Nell’occasione, l’arcivescovo Javier del Río ha affermato che «la violenza che viviamo in questi tempi nel Paese ha il suo inizio nella distruzione delle famiglie e di questo devono rendersi conti le autorità e i futuri governanti».
A Piura, secondo le autorità altre 100mila persone si sono riversate per le strade a partire dalle 5 di pomeriggio, insieme all’arcivescovo José Antonio Eguren, che nel suo messaggio ai partecipanti ha ricordato come «l’aborto sarà sempre un crimine, un assassinio e non c’è niente che lo giustifichi». Eguren che ha poi dato la sua benedizione a 200 donne incinte, prima che la serata si oncludesse con un grande spettacolo pirotecnico.