È un gruppo che si contraddistingue per la semplicità e la voglia di ritrovarsi insieme nel nome di Gesù. Come spiega la loro guida, don Marcello Brambilla, il metodo educativo si ispira all’incontro di Gesù con Giovanni e Andrea, ai quali viene posta la domanda: «Cosa cercate?». I discepoli rispondono con la richiesta di poter restare in compagnia del Signore. Da quel «Venite e vedete» — sottolinea don Brambilla — è nato il cristianesimo. In modo analogo è sorta questa esperienza, che si deve all’iniziativa di alcuni professori dell’istituto milanese e di un sacerdote, don Giorgio Pontiggia. Il primo nucleo si è poi allargato fino a coinvolgere altri studenti italiani e di alcuni Paesi, come Francia, Belgio, Brasile, Paraguay e Stati Uniti d’America. Dopo l’udienza, i ragazzi hanno compiuto il rito della promessa in varie chiese romane: chiamati per nome durante la messa, hanno pronunciato il loro «Eccomi!» e hanno ricevuto la tessera con il nome del proprio gruppo e del santo scelto come patrono. Anche a Francesco è stata donata la tessera.