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Il card. Müller su Sinodo e post-Sinodo. Niente compromessi. Il Magistero non è un’opinione
NEWS 3 Marzo 2016    

Il card. Müller su Sinodo e post-Sinodo. Niente compromessi. Il Magistero non è un’opinione

di Marco Tosatti

 

Nelle prossime settimane – forse per la festa di San Giuseppe – dovrebbe essere pubblicata l’Esortazione post-sinodale del Pontefice in relazione alla famiglia e ai problemi ad essa collegati. Il tema è stato oggetto di due Sinodi dei vescovi, uno straordinario e uno ordinario, nel 2014 e nel 2015; ed è stato il campo di battaglia di visioni opposte sulla possibilità, e come, di ammettere i divorziati risposati ai sacramenti.  

L’impianto del testo, in cui ha giocato un ruolo importante il rettore dell’Università Cattolica di Buenos Aires, oltre a suoi consiglieri romani e a un teologo del Nord Italia, è stato preparato secondo alcuni già nell’estate del 2015, prima della seconda tornata sinodale. E naturalmente è stato aggiornato dopo ottobre.  

Informazioni confidenziali provenienti da ambienti vicini alla Segreteria del Sinodo parlano di una grande quantità di osservazioni pervenute ai curatori del documento prima da parte del Teologo della Casa Pontificia, il domenicano polacco Wojciech Giertych, e poi dalla Congregazione della Dottrina della Fede. Questa da sola avrebbe presentato più di duecento osservazioni e correzioni. Sarebbe interessante vedere quanto di questa opera di limatura abbia trovato posto nell’Esortazione. In particolare in relazione al problema dei sacraenti per i divorziati risposati.  

Ė significativo però che proprio in questi giorni il Prefetto della Congregazione della Fede, il cardinale Müller in due distinte interviste abbia trattato l’argomento in termini che sembrano di appoggio alla tradizione, più che alle teorie del card. Kasper e dei vescovi tedeschi. In un’intervista del 27 febbraio a Domradio.de, la stazione radio della diocesi di Colonia, ha detto che “l’insegnamento della Chiesa non è mia proprietà, è qualcosa che ci è stato dato”, e che il nostro compito “è parlare chiaramente dell’insegnamento della Chiesa, del dogma che Dio ci ha rivelato”.

L’indissolubilità del matrimonio, ha detto, è un dogma, e “non ci può essere un secondo matrimonio. Come possiamo fare compromessi con la Parola di Dio”. Il giorno seguente al Kölner Stadt-Anzeiger ha detto che “non possiamo fare compromessi con i quali noi uomini trasformeremmo la chiara parola di Dio in qualche cosa di vago”.  

A un’altra domanda del giornale, ha ricordato la Familiaris Consortio, di Giovanni Paolo II, secondo cui i divorziati risposati possono accedere ai sacramenti se vivono come fratello e sorella. L’intervistatore gli ha ricordato che secondo il card. Marx questa soluzione pare impossibile. Müller ha risposto che sembrava impossibile anche agli apostoli, quando Gesù ne parlò; ma “quello che appare impossibile agli uomini è possibile con la grazia di Dio”-