«Sono entusiasta: ho scritto a monsignor Galantino per dirgli che ha compiuto un gesto di grande saggezza. La sua proposta di mediazione taglia le ali ai fondamentalisti religiosi e offre ai laici una occasione per ottenere un grande risultato». Netta l’analisi di Alessandro Cecchi Paone, giornalista e scrittore, consigliere di Silvio Berlusconi per i diritti civili. Nella conversazione con Intelligonews spiega perché la posizione della Cei «è significativa».
Monsignor Galantino considera giusto dare risposte sul tema delle unioni civili ma le adozioni devono restare fuori. Come commenta?
«Sono entusiasta perché seppure non è la mia posizione, ho scritto a monsignor Galantino per dirgli che ha compiuto un gesto di grande saggezza perché ciò che conta è finalmente arrivare in Italia a un primo riconoscimento di diritti e di bisogni umani. E la sua proposta di mediazione è molto saggia e rispettosa perché taglia le ali ai fondamentalisti religiosi e offre ai laici una occasione per ottenere un importante risultato».
Tuttavia anche Galantino chiude alle adozioni da parte di persone dello stesso sesso. Per voi questo è un punto dirimente oppure intanto vanno bene le unioni civili?
«Ripeto: per me ci vorrebbe il matrimonio con le adozioni, ma qui si tratta di ottenere il primo importante risultato di riconoscimento di diritti e bisogni di base. Cominciamo così, mettendo d’accordo le persone di buona volontà dell’una e dell’altra parte che non debbono più fare guerre di religione. Del resto, si parlerà».
In un altro passaggio dell’intervista al Corsera, Galantino afferma: «Non mi stancherò mai di invocare un passo indietro da parte di chi conosce solo metodi ideologici di accostarsi alla realtà». Si sente chiamato in causa?
«Esattamente il contrario, mi sento assolutamente d’accordo con lui. Noi abbiamo avuto per dieci anni un’aggressione culturale da parte del fondamentalismo cattolico e quell’approccio ideologico ha fatto danni enormi; dall’altra parte abbiamo avuto un irrigidimento astratto rispetto alla società italiana quale storicamente è e si è determinata. Per fortuna, è il momento di uomini e donne di buona volontà che cercano soluzioni in cui tutti si possono ritrovare in maniera concorde. Diciamo così: pragmatismo all’insegna del migliore umanesimo laico e cattolico».
Sul Family Day, Galantino lascia ai vescovi libertà di coscienza e in quanto esponente Cei non stigmatizza ma neanche promuove la manifestazione del 30 gennaio. Nel suo editoriale il direttore di Intelligonews, Fabio Torriero, rileva che così la Cei dà libertà di coscienza ai vescovi. Un po’ come accade per la politica? Cosa ne pensa?
«E’ un fatto positivo perché aiuta a trovare una soluzione e se passa una legge equilibrata, la Cei di Galantino avrà grandi meriti, ovviamente nel solco dell’approccio della misericordia della pastorale di papa Francesco. Secondo me non è la prima volta che accade, perché già nel Family Day del giugno scorso la Cei aveva riconosciuto il diritto di una certa area cattolica, particolarmente conservatrice e reazionaria, di manifestare. La cosa importante è che non aveva preso posizione allora, non la prende oggi rispetto all’annunciata manifestazione del 30 gennaio. E perché mai dovrebbe vietarla? Non ne avrebbe il potere né il diritto. A noi laici interessa una Chiesa che non spacchi il Paese: tutti hanno il diritto di manifestare le proprie posizioni che, in questo caso per me sono totalmente sbagliate, ma che è giusto esprimere».
Berlusconi farà il punto coi suoi per il voto sulle unioni civili, posto che come da tradizione, il partito lascerà libertà di coscienza ai parlamentari. Lei teme defezioni, imboscate o sorprese in Aula?
«Io sono tranquillissimo sulla posizione di Berlusconi, nel senso che ormai due anni fa mi chiese di aiutarlo a sostenere la tradizione libertaria di Forza Italia insieme alle altre tradizioni che convivono, su una posizione a favore del riconoscimento dei diritti umani, per usare le stesse parole di Berlusconi sulle quali non ho dubbi e rispetto alle quali sono felicissimo. Le uniche due volte che ho deciso di candidarmi come candidato di bandiera in Fi era per dire che anche il centrodestra ha un’anima libertaria e liberale che non si può dimenticare. Temo ci sia una parte del partito che, non si sa perché non se n’è andata con Ncd, si impunterà sul versante della vecchia Cei. E’ un grande peccato, ma sono sicuro che gran parte delle donne di Fi, la componente radicale, repubblicana, laica, socialista sarà a favore di una legge equilibrata che toglie all’Italia una vergogna internazionale non più sostenibile».