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C’è un vescovo a Ratisbona, e quel vescovo prende di petto la Conferenza episcopale tedesca
NEWS 22 Dicembre 2015    

C’è un vescovo a Ratisbona, e quel vescovo prende di petto la Conferenza episcopale tedesca

di Marco Tosatti

Il vescovo di Ratisbona, Rudolf Voderholzer, ha criticato duramente la Conferenza Episcopale tedesca per un volantino, distribuito qualche settimana fa, in cui si afferma che una forma di teoria del genere non estremistica è “basilarmente compatibile con la fede cattolica”.  

Il presule cattolico celebrava la festa di S. Wolfgang, vescovo di Ratisbona da poco prima dell’anno Mille. Il ministero pastorale del vescovo, ha detto, “include il dovere e la responsabilità di agire come un guardiano, di alzare la sua voce, se necessario, per richiamare l’attenzione alle discrepanze o agli errori, per quanto ciò possa essere opportuno o inopportuno”.  

E ha aggiunto: “Di recente è sorta di nuovo questa necessità”. Voderholzer ha notato che la conferenza episcopale ha pubblicato un volantino in cui “era scritto che queste teorie sono basilarmente compaatibili con la fede cattolica, in contrasto con le forme estreme di gender mainstream, e rivendica di stare formulando la posizione cattolica su questo tema”. “Nella mia opinione, questo appare impossibile – in fine, non esiste qualche cosa che sia il ‘gender light’. Il concetto abbassa il ponte levatoio e apre i cancelli a posizioni irriconciliabili con la fede cristiana. E il volantino non solo manca di presentare la posizione cattolica, la lascia fuori completamente”. Fra l’altro il presule ha notato che il volantino “è stato diffuso a nome della Conferenza Episcopale, di cui sono membro, senza che io avessi visto in precedenza il contenuto e tanto meno senza averlo approvato”.  

Fra l’altro, il volantino si guarda bene dal menzionare per il lettore “il largo numero di dichiarazioni che riguardano le teorie del genere, anche se non ce n’è carenza”. Il presule ricorda che il Papa si è espresso in maniera critica almeno otto volte.  

Il volantino, dice il vescovo, sostiene che “le teorie di genere sono un importante contributo al servizio dell’uguaglianza di tutti gli uomini, mentre l’ostilità che tali teorie esprimono verso la creazione divina è attribuibile solo alle esagerazioni di una piccola minoranza”; ma afferma il vescovo, “la teoria del genere implica una negazione della natura di uomo e donna”. E ha concluso: “L’essenza dell’uomo e della donna è il potenziale di diventare un padre e il potenziale di divenatre una madre, rispettivamente. Questi non sono ruoli scambiabili”. 

Se questo accade nella Chiesa centralizzata e controllata da Roma, sarà interessante vedere che cosa succederà nella Chiesa decentralizzata del futuro…