La verità sul Sinodo. Così si intitola un commento del cardinale Raymond Burke pubblicato sul National Catholic Register, un giornale cattolico statunitense molto autorevole e serio; e il bersaglio del commento è il direttore de La Civiltà Cattolica, padre Antonio Spadaro sj.
“Nel numero del 28 novembre della Civiltà Cattolica – scrive Burke, che è stato spostato senza particolari motivazioni dal Papa da presidente della Segnatura apostolica a un incarico largamente onorifico – padre Antonio Spadaro direttore e padre sinodale presenta un sommario dei lavori del 14° Sinodo ordinario dei vescovi, dedicato alla vocazione e alla missione della famiglia. Sebbene l’autore faccia diverse affermazioni sulla natura e il lavoro del Sinodo dei vescovi che richiederebbero un commento critico in uno studio più ampio, un’affermazione che necessita un commento immediato è così riassunta dall’autore”.
“Il Sinodo ha desiderato anche toccare le persone e le coppie ferite per accompagnarle e curarle in un processo di riconciliazione e integrazione senza barriere. Per quanto riguarda l’accesso ai sacramenti per i divorziati e risposati civilmente, il Sinodo ha formulato la via del discernimento e del ‘foro interno’ gettando le basi e aprendo una porta che, al contrario, era rimasta chiusa nel sinodo precedente”. Così la citazione di padre Spadaro, riportata da Burke.
Conclude Burke: “Dare l’impressione che c’è un’altra pratica nel ’foro interno’ che permetterebbe a un individuo in un’unione irregolare di avere accesso ai sacramenti, è suggerire che la coscienza può essere in conflitto con la verità della fede. Tale suggerimento pone chiaramente i preti in una situazione impossibile, l’aspettativa che possano ‘aprire una porta’ per il penitente che, nei fatti, non esiste e non può esistere”.
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