Si è trasformata in un’enorme bestemmia contro Dio, contro la Vergine Maria e contro la Chiesa il XXX Incontro nazionale delle Donne, autoconvocatosi domenica scorsa a Mar del Plata, in Argentina. Quest’anno non è stato organizzato solo per ribadire i soliti mantra sessisti, bensì – si noti – anche contro la «violenza di genere». Rivelando, tuttavia, la ferocia ed il volto più bieco e criminale di un’ideologia disumana.
Le femministe presenti a questa piazzata, molte delle quali a petto scoperto in segno di oltraggio, altre col volto totalmente travisato, altre ancora con indosso croci rovesciate o parrucche rosa, hanno imbrattato con lo spray diversi punti della città ed, in particolare, la Cattedrale de la Plata, divenuta purtroppo un autentico campo di battaglia. Qui si sono viste scene da guerriglia urbana, sono apparse decine e decine di scritte a favore dell’aborto, contro Gesù Cristo, contro il clero, contro i fedeli.
L’area antistante la Chiesa Madre è stata gravemente danneggiata dalle militanti dei gruppi aderenti alla vergognosa manifestazione. Molte le bandiere arcobaleno, quelle anarchiche e quelle rosse della Sinistra barricadiera sventolate in zona. Sono stati mimati gesti omosessuali espliciti ed appiccati fuochi in vari punti. Sono stati presi di mira anche i fedeli, che, sulla scalinata, hanno formato un cordone umano per difendere l’edificio sacro, recitando il S. Rosario. Son divenuti tutti, coscientemente, un sin troppo facile bersaglio per le pietre, le uova, i bastoni e le bottiglie fatti volare, le bande presenti si sono prodigate in modo vile anche col lancio di escrementi, urine, pannolini e spazzatura.
La tensione è divenuta altissima, quando le infami attiviste hanno abbattuto la pur massiccia cancellata della Cattedrale, strappando dalla folla orante un giovane cattolico, coperto di sputi, pesantemente insultato e malmenato. Nel frattempo, le donne, i bambini e gli adolescenti appena usciti dalla S. Messa sono precipitosamente rientrati in chiesa, constatando esser compromessa la loro sicurezza e gravemente in pericolo la loro integrità fisica.
Numerosi uomini, rimasti all’esterno a pregare pacificamente e senza mai rispondere alla pesante raffica di provocazioni, son dovuti ricorrere alle cure dei sanitari per le ferite provocate loro da oggetti taglienti, in particolare (ma non solo) vetri di bottiglia. Han dimostrato tutti un encomiabile sangue freddo, un indomito coraggio, ma anche una determinazione granitica nella fede: sono stati un esempio per tutti.
Solo più tardi, decisamente troppo tardi e blandamente, le forze di Polizia sono intervenute, disperdendo rapidamente quelle fanatiche criminali coi gas lacrimogeni. Ma le immagini, documentate dai cellulari e dalle telecamere accorse sul posto, restano a testimoniare la diabolica violenza, con cui oggi, qui come in altre aree del mondo considerato “civile”, si calpestano i diritti umani e spirituali dei cattolici, aggrediti solo per il fatto di essere cattolici. L’ideologia mostra in modo sempre più chiaro il suo volto terroristico e sanguinario.
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