Il secolarismo diffuso cerca di assimilare la Chiesa, come già avvenuto in altri momenti storici: è quanto ha affermato il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova, nell'omelia pronunciata questa mattina in occasione della festa di San Lorenzo. «In alcuni Paesi occidentali – ha detto – gli edifici religiosi sono venduti, la partecipazione alla Messa festiva è molto bassa, la cultura contro la vita e la famiglia domina, basta pensare all'aborto, all'infanticidio, all'eutanasia, all'uso commerciale del corpo umano, al dominio del profitto, all'indifferenza pratica di fronte a esodi di disperati costretti da miseria, guerra, persecuzione a cercare fortuna altrove».
«Forse – ha aggiunto – la Chiesa in Occidente sta diventando minoranza, in mezzo a un deserto di secolarismo diffuso che fa pensare ad altri momenti della storia. Secolarismo che sempre ha cercato di assimilare la Chiesa a categorie mondane, perché si trova spiazzato davanti ad una Chiesa che, indicando l'Invisibile e l'Eterno, sfugge ai parametri del mondo e, parlando di un altro Mondo, può meglio parlare a questo mondo».
Il porporato ha poi parlato dell'attualità dell'insegnamento di San Lorenzo: «l'imperatore voleva i beni della Chiesa di Roma, e Lorenzo avrebbe potuto trattare sul quanto, cedendo sul principio dell'autonomia della Chiesa e sul primato dei poveri: togliere alla Chiesa le risorse significa impedirle di compiere la sua missione che è quella di predicare il Vangelo e di farne le opere. Ma il diacono Lorenzo tenne fermo il principio – un certo pensiero direbbe che è stato intransigente – e ci ha messo la vita. Ha pubblicamente dissentito, è andato contro corrente non solo rispetto al potere politico, ma anche – ha concluso – rispetto al pensare di allora».