Il 25 aprile a Washington diverse migliaia di persone provenienti da tutti gli Stati Uniti si sono date appuntamento per la March for Marriage (Marcia per il matrimonio), una manifestazione in difesa del matrimonio come unione tra un uomo e una donna.
Il presidente della conferenza episcopale degli USA, Mons. Joseph Kurtz, è intervenuto ricordando a tutti che “abbiamo troppo a lungo dato per scontato il dono del matrimonio come unione di un uomo e una donna”.
Nel suo discorso il vescovo di Louisville ha avvertito del rischio che porta con sé una visione del matrimonio come semplice “amicizia fra adulti”, perdendo di vista “l’amore che sa sacrificarsi” e “l’unione di una sola carne di cui ha parlato Gesù”.
“Io penso, ha aggiunto mons. Kurtz, che adesso stiamo tornando alle nostre radici, dicendo che alla base di una buona società e di una sana civilizzazione c’è la famiglia, e alla base di questa famiglia c’è l’amore che sa sacrificarsi”.
Il suo discorso si era aperto con una affermazione molto chiara: “Il matrimonio è, e non può che essere, l’unione tra un uomo e una donna. (…) La ridefinizione dell’istituto del matrimonio nella legge è il più grande esperimento sociale del nostro tempo. I bambini non hanno bisogno di esperimenti; hanno bisogno dell’amore della loro mamma e del loro papà”.