di Marco Respinti
Barack Obama, il presidente del Paese più potente del mondo, non è esattamente un campione di conoscenze storiche e anche sul piano della morale pubblica non si lascia sfuggire nemmeno un happy hour per schierarsi costantemente dalla parte sbagliata (su omosessualismo, aborto, divorzio, famiglia, etc.). Ma che adesso pretende di dirottare uno degli appuntamenti più belli e intelligenti della vita politica degli Stati Uniti, il National Prayer Breakfast cioè il convegno ecumenico di preghiera che si tiene ogni anno da anni nella capitale federale Washington alla presenza del titolare della Casa Bianca, per trasformarlo in un budoir dei propri vizi culturali e ammannire così impunemente agli attoniti astanti un bigino di storia riveduto e politicamente corretto è davvero il colmo. Obama ha infatti detto che «prima di ritenerci superiori e pensare che solo altri commettono crimini, ricordiamoci che durante le crociate e l'Inquisizione i cristiani hanno commesso crimini terribili nel nome di Cristo mentre negli Stati Uniti la schiavitù e il linciaggio dei neri molto spesso sono stati giustificati nel nome di Cristo». Tra chi polemizza ora con Obama vi è la commentatrice televisiva Star Parker, che è nera come il carbone anche lei come il presidente e che durante un programma tv, ha definito le parole di Obama «uno stupro verbale». Obama, ha aggiunto la Parker, oltre a insultare tutti i presenti, ha in quel modo mandato un messaggio di approvazione agli estremisti islamici, dicendo loro che il passato non va dimenticato e che perciò sono autorizzati a fare quello che stanno facendo.
Ora, a beneficio del presidente Obama, che andrebbe rimandato agli esami di riparazione in storia, ricordiamo che sulla Crociata si può utilmente leggere almeno
Mentre sull’Inquisizione ci si può confrontare altrettanto utilmente almeno con
Il presidente Obama potrà trarre enorme giovamento soprattutto dalla prima lista (quella sulla Crociata) perché i libri citati sono tutti disponibili nella sua lingua (alcuni sono anzi tradotti proprio dall’inglese). E se relativamente al secondo elenco qui fornito (quello sull’Inquisizione) abbondano i testi non disponibili in inglese, Obama ha però il vantaggio enorme di poter contare sul libro migliore di tutti, opera proprio di uno storico anglofono, lo storico inglese di formazione marxista Henry Kamen che nel 1965 pubblicò un libro di forte critica, The Spanish Inquisition, ma che poi per una vita non ha fatto altro che pentirsene e riscriverlo, giungendo a pubblicare, pochi mesi fa, la quarta edizione riveduta, e interamente rifatta, e diversissima nel giudizio di valore, The Spanish Inquisition: A Historical Revision (Yale University Press, New Haven [Connecticut] 2014) (in italiano cìè comunque solo e sempre solo la prima, obsoleta edizione).
Infine c'è da sottolineare che il cap. 3, «Ignoranza» occidentale contro «cultura» orientale (pp. 81-111) del succitato libro di Stark, a cui si possono aggiungere almeno il cap. 14, Smascherare le falsità islamiche (pp. 433-464), del nuovo libro sempre di Stark, La vittoria dell’occidente. La negletta storia del trionfo della modernità (trad. it., Lindau, Torino 2014) e il volume Aristotele contro Averroè. Come cristianesimo e Islam salvarono il pensiero greco (trad. it., Rizzoli, Milano 2009) dello storico francese Sylvain Gouguenheim, sono poi di grandi andito contro le mille fole della presunta “superiorità” della civiltà arabo-islamica.