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Scompaiono i cattolici dalla Terra Santa? No, grazie ai migranti dall’Africa e dall’Asia
NEWS 23 Gennaio 2015    

Scompaiono i cattolici dalla Terra Santa? No, grazie ai migranti dall’Africa e dall’Asia

Le vie della Provvidenza, si sa, sono imprevedibili. E lo potrebbero essere anche riguardo all’annosa questione della presenza dei cristiani, e segnatamente dei cattolici in Terra Santa, che si assottiglia sempre più con il passare degli anni. Ma se emigrano  i membri delle comunità storiche, arabe, o vengono superati nel confronto demografico da ebrei e musulmani, non smettono di arrivare in Israele migranti cattolici da tutto il mondo. E potrebbero essere proprio loro, chissà, a ricreare una presenza organizzata e consistente della Chiesa cattolica nella terra di Gesù.

Scriveva Sandro Magister nel 2010: «Quasi nessuno lo sa. Ma da qualche anno in Israele di cristiani ve ne sono molti di più. E di nuovi. Il Venerdì Santo, che è il giorno in cui i cattolici di tutto il mondo raccolgono offerte a sostegno dei loro confratelli della Terra Santa, è dedicato anche a loro. Si calcola che in Israele i nuovi arrivati di fede cattolica siano 50 mila. Quasi il doppio, quindi, dei 27 mila cattolici di stirpe araba che già vivevano lì, appartenenti al patriarcato latino di Gerusalemme, e dei 500 cattolici della piccola comunità di stirpe ebraica. Sono nuovi arrivati, ad esempio, i cattolici che affollano il sabato sera la parrocchia di San Giuseppe ad Haifa. Accanto all'altare innalzano lo stendardo di El Shaddai, un movimento carismatico molto popolare nelle Filippine. È da quel lontano paese asiatico, infatti, che provengono. Prestano servizio nelle case e negli alberghi della zona. Lo stesso accade a Gerusalemme, a Be’er Sheva e a Jaffa, punto di riferimento per i cattolici della grande area metropolitana di Tel Aviv. È molto affollata, a Herzlya, anche la messa in un'aula offerta dall'ambasciatore della Nigeria, altro paese di provenienza».

Un servizio video realizzato nei giorni scorsi del Franciscan Media Center dà un’immagine aggiornata e suggestiva della situazione.