Con spreco di grassetti (che noi risparmiamo), Panorama presenta padre Enzo Bianchi così: «intellettuale finissimo, un religioso puro, priore della comunità monastica di Bose (Biella) da lui fondata nel ’65, aperta a uomini, donne, protestanti, ortodossi, cattolici: qualcosa di rivoluzionario in tempi di integralismi religiosi e di nazionalismi antirazziali. Scrive libri, pareri; raramente si concede per festival e tv, quasi mai per interviste».
Poi parte l’intervista, l’intervista si dipana e alla fine l’intervista pure si dilegua. Tante cose, tante parole. Nel mezzo, la domanda del cronista sempre pron(t)o all’attualità: «Quali allora i nuovi volti del male?». E padre Bianchi, anzi Enzo (come chiede lui di essere chiamato), secco: «Siamo una società bugiarda. Negli ultimi 20 anni c’è stata una crescita generalizzata: si dice una cosa e se ne pensa un’altra, si mente allo Stato nella dichiarazione dei redditi, si rilascia falsa testimonianza in tribunale. È il male dominante la menzogna fino alla calunnia». Fine dei nuovi volti del male. Per carità, tutto verissimo: ma cosucce come aborto, eutanasia (c'è un cenno, in fondo all'intervista, dopo, molto dopo, non nel novero dei nuovi mali), distruzione degli embrioni umani, eugenetica, omosessualismo, divorzio, famiglie sfasciate, … niente, ma proprio niente niente?…