Sei anni fa una moto si fermò davanti all’entrata del monastero benedettino di Mount Angel, in Oregon, Stati Uniti. Scese un uomo con abiti di pelle nera, capelli rasta, braccia e collo tatuati, piercing alle orecchie. In pochi avrebbero immaginato che di lì a poco quel biker dall’aspetto non proprio devoto sarebbe diventato un membro esemplare della fiorente comunità religiosa (una cinquantina i monaci attualmente).
Fratel Andrea, Bobby Love al secolo, quando prese l’abito di san Benedetto chiese di poter cancellare i tatuaggi. Ma l’abate dom Vincent gli suggerì di tenerli e così lui ha fatto.
Sono in fondo il segno di una vita redenta e della misericordia di Dio.
Bobby è nato in Texas in una famiglia cattolica, padre imprenditore e madre pittrice. Dopo essere stato cinque anni nell’esercito e aver combatutto nella prima guerra del Golfo, è uscito dal mondo militare con il desiderio di diventare un artista, seguendo le orme della madre. E’ diventato un tatuatore di successo, guadagnando bene ma ritrovandosi in una spirale a scendere, tra alcol, droghe, matrimoni bruciati, rabbia e insoddisfazione. Fino a quando, un giorno, si è aggrappato a Cristo, alla fede dell’infanzia, per non precipitare definitivamente nel baratro. Nel 2006 è si confessato, 25 anni dopo l’ultima volta, ed è ridiventato cattolico. Maturando poi il desiderio di consacrarsi a Dio.
E’ tornato anche ad essere un artista, curando il ricco museo del monastero e dipingendo icone.