Il Corriere della Sera si agita, si eccita, si conturba perché finalmente il mistero della famosa “esplosione del Cambriano” è stato svelato.
Ora, il Cambriano è un periodo geologico, il primo in cui viene suddivisa l’era paleozoica; e il famoso mistero scientifico è il fatto che, inspiegabilmente, la vita compare sulla Terra di botto durante il suddetto Cambriano grosso modo mezzo miliardo di anni fa, senza precedenti, senza progenitori, e per di più con tutti i viventi già belli che suddivisi in tipologie.
Da sempre questo è uno scoglio piuttosto arduo per i darwinisti, che invece ostentano come “verità vera” il fatto che la vita proverrebbe direttamente dalla materia inanimata attraverso lunghissimi processi di trasformazione. Il “mistero del Cambriano”, cioè, è quel fatto oggettivo (uno dei molti) che mette in crisi il darwinismo perché mostra che la lenta evoluzione da un certo tipo di vivente a un altro non c’è. Non è attestato: non c'è prova, non ci sono reperti, non ci sono fossili. Anzi, nemmeno ci sono i predecessori che si sarebbero lentamente sviluppati. Insomma, si tratta di un gran bel “Big Bang”, un altro, questa volta della vita, che la vita la fa comparire già formata e completa praticamente “dal nulla”. Quei pochi brandelli di materiali (forse) organici precambriani che si sono qua è là ritrovati e che a volte vengono agitati contro quest'affarmazione infatti non valgono: sono materiali molto, molto dubbi, forse nemmeno di natura organica, e quindi per gli scienziati di fatto non fanno testo. Tra l'altro si presentano in condizioni tali da rendere difficile ogni vera osservazione, figurianoci conclusione.
Torniamo dunque al “CorSera”, per il quale invece adesso il mistero ha una soluzione, ovviamente darwinista. Tutto, dice, è dovuto al rapido incremento di ossigeno nell’atmosfera che si sarebbe verificato appunto nel Cambriano, facendo così “esplodere” la vita. La cosa il “CorSera” la riprende dai tecnici di Science. Resterebbe però la domanda sull’origine di tutto quel nuovo ossigeno del Cambriano. Ma anche qui c’è la risposta: merito dei movimenti tettonici della crosta terrestre che a un dato momento hanno liberato il prezioso gas innescando l'esplosione vitale. Qui il “CorSera” cita un altro articolo di altri tecnici, stavolta uscito su Geology. Solo che l’articolo di Geology è una domanda, non un’affermazione risolutiva come quella del “CorSera”: forse – si domanda cioè Geology – che sia andata così? Forse…
Gli studiosi insomma ci stanno studiando, le risposte le cercano ancora e sempre, le certezze non ci sono, le ipotesi – com’è del resto giusto – si sprecano. Il biologo Enzo Pennetta lo rileva con rigore: con buona pace della non-scoperta del “CorSera”, il famoso “dilemma di Darwin” resta uguale a prima e il “mistero del Cambriano” permane irrisolto.