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Tutti ricordano Giovanni Reale. Ricordano tutti che denuncià l’«integralismo laicista e illuminista»?
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16 Ottobre 2014

Tutti ricordano Giovanni Reale. Ricordano tutti che denuncià l’«integralismo laicista e illuminista»?

A Luino, in provincia di Varese, dove abitava, è scomparso a 83 anni lo storico cattolico della filosofia antica Giovanni Reale, uno dei massimi studiosi di Platone, autore, assieme al filosofo liberale Dario Antiseri, di un diffusissimo manuale di filosofia per i licei, Il pensiero occidentale dalle origini a oggi, nonché della monumentale Storia della filosofia dalle origini ad oggi in 14 volumi. Raffinato esegeta del pensiero dei presocratici nonché di Socrate, Platone, Aristotele, Seneca e Plotino, ha firmato una monumentale Storia della filosofia greca e romana (Bompiani 2004) in 10 volumi e ha coordinato la traduzione completa dell’opera platonica, ora edita da Bompiani. Le sue opere sono state tradotte in 13 lingue.

Professore emerito dell’Università Cattolica di Milano, dove per lungo tempo è stato ordinario di Storia della filosofia antica e dove ha fondato il Centro di Ricerche di Metafisica, dal 2005 insegnava nella facoltà di Filosofia del San Raffaele di Milano dove aveva avviato il Centro Internazionale di Ricerche su Platone e sulle radici platoniche del pensiero e della civiltà occidentale.

Reale ha importato in Italia gli studi della scuola platonica di Tubinga, in Germania, che contesta radicalmente l’interpretazione romantica di Platone rivalutandone le cosiddette “dottrine non scritte”, vale a dire gli insegnamenti che il filosofo ha tenuto solo oralmente all'interno dell'Accademia e che si conosciamo solo attraverso le testimonianze dei discepoli. Il contenuto di queste dottrine è la “filosofia prima” di natura religiosa che concerne Dio e i suoi attributi principali, i quali non sono mai né possono essere oggetto di dibattito, discussione e contestazione.

Reale è stato però anche un appassionato difensore della necessità di riconoscere le radici cristiane della civiltà europea, assumendosi sempre in prima persona la responsabilità culturale di questa posizione intellettuale del tutto impopolare. A testimoniarlo resta il suo bel libro Radici culturali e spirituali dell’Europa. Per una rinascita dell’«uomo europeo» (Cortina, Milano 2003)

In una intervista, rilasciata qualche anno fa a Famiglia Cristiana, Reale disse: «Quando la Storia del pensiero occidentale, che ho scritto insieme a Dario Antiseri, è stata tradotta in russo, sono stato invitato a Mosca per la nomina a professor honoris causa. Lì mi portarono a visitare la basilica del Salvatore: l’edificio, ora restaurato, era stato completamente distrutto e al suo posto era stata costruita una piscina. Lo stesso è accaduto con la Costituzione europea: per una forma di integralismo laicista e illuminista, le radici cristiane sono state negate con una gigantesca rimozione storica, una damnatio memoriae che tende a cancellare fatti fondamentali del passato, in presenza dei quali la nuova ideologia non potrebbe mai imporsi».  Infatti, «senza cristianesimo l’Europa, questa Europa non sarebbe mai nata»: «l’Europa è quello che è grazie al cristianesimo».

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