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Un film sulla vita di Stephen Hawking, testimonial vivente contro l’eutanasia. Parla Enzo Pennetta
NEWS 29 Settembre 2014    

Un film sulla vita di Stephen Hawking, testimonial vivente contro l’eutanasia. Parla Enzo Pennetta

Il 15 gennaio esce al cinema La teoria del tutto, diretto dal regista James Marsh. Ovvero la storia di uno dei più grandi e famosi scienziati viventi, Stephen Hawking.

All'età di 21 anni Hawking, brillante studente di cosmologia, viene colpito da una grave patologia. Secondo i medici gli restano due anni di vita. Diventerà uno dei più famosi scienziati della nostra epoca, marito e padre di sei figli. Allo stesso modo in cui il suo corpo si indebolisce, la sua fama accademica sale alle stelle. Al di là di come oggi la pensa su Dio e le stelle, l’origine della vita e l’aldilà, colpisce dunque molto il fatto che, stando alla mentalità dominante, un genio indiscusso come quello di Hawking sarebbe in realtà una candidato perfetto per l’eutanasia.

Di questo parare è il biologo Enzo Pennetta, serio critico degli evoluzionismi riduzionisti e degli scientismi alla moda, autore di diverse pubblicazioni in materia, animatore del sito-blog Critica Scientifica e collaboratore de Il Timone, che abbiamo intervistato.

«Nel trailer», dice Pennetta, «mi colpisce un passaggio, quello in cui ad Hawking vengono dati due anni di vita da trascorrere in una condizione di paralisi crescente, la sua è una malattia terminale senza cura, un caso tipico in cui potrebbe essere chiesta l'eutanasia. Ma lui invece lotta, per Hawking la vita è degna di essere vissuta anche quando è senza futuro e immersa nella sofferenza. Insomma, si tratta di uno spot a favore di chi sostiene che la vera soluzione alla sofferenza non è l'eutanasia ma dare una motivazione al sofferente e soprattutto l'affetto.

«La vita di Hawking non è rinchiusa nei miti della società materialistica, lui è immerso nella materia e il suo mondo è la fisica, ma la sua vita non è la materia. 

«L'Universo, le galassie, le stelle, i buchi neri e tutti i misteri del cosmo, li guarda con meraviglia perché non è materialista e quindi quando il corpo lo rende prigioniero della malattia lui è ancora libero perché la vita non è nelle cose, quelle che il nostro tempo insegue.

«E accanto a lui c'è una donna che gli resta accanto "in salute e in malattia", un'immagine reale di cosa dovrebbe essere un matrimonio nella concezione cristiana, e quella presenza sarà determinante per aiutarlo a superare le difficoltà.

«Le teorie di Hawking passeranno, come avviene prima o poi per tutte le teorie scientifiche, la testimonianza della sua vita potrebbe durare più a lungo».