Quest’anno va ancora così, ma magari già dal 2015 Miss Italia potrebbe ammettere in concorso pure i trans. Lo dice in conferenza stampa Patrizia Mirigliani, patron del concorso, con un ragionamento piano e lineare. Il regolamento per il momento prevede che le miss in concorso siano donne dalla nascite. Già, osserviamo noi: è una gara tra bellezze femminili, chi altri dovrebbe mai gareggiare? Ma quello, prosegue la Mirigliani placida placida, è un regolamento scritto tanti e tanti anni fa. Chiaramente, dice lei, la società sta cambiando, per cui potrebbe in futuro cambiare anche questa regola. Però non è cosa immediata, aggiunge, «perché noi non è che cambiamo le carte in tavola: percepiamo quello che la società alla fine ci chiede».
Ammesso e non concesso che la società chieda sul serio di ammettere i trans a Miss Italia, la logica banale e perversa del ragionamento è questa: il concorso ha già ammesso le straniere, spiega la Miriglaiani, persino le trentenni, cosa ci costa ammettere anche i trans? Perché l’idea cui anche un concorso appositamente dedicato alla specificità della bellezza femminile (detto per ora ovviamente al di là di qualsiasi altra lecitissima considerazione morale) è che essere transessuali, praticare il gender fai-da-te e ricorrere al chirurgo per cercare di gabbare la natura è un cosa normale. Esattamente come essere nati all’estero invece che in Italia, avere una certa età e non un'altra, tingersi i capelli di un colore diverso dal proprio. E così avremo presto una società in cui le donne discettano frivole se i capelli stanno meglio (occhio all’aggettivo) naturali oppure tinti mentre poco lontano gli uomini potranno cambiare con altrettanta frivolezza la propria natura sessuale.
La clamorosa apertura di Miss Italia ai trans è peraltro una vittoria culturale nientemeno che di Wladimiro Guadagno, cioè il transgender Vladimir Luxuria, il quale ha recentemente scatenato la polemica per essersi rifiutato di figurare tra i giurati di quel concorso di bellezza per donne reo di vietare appunto l’accesso ai trans.
Nel mondo, intanto quella dei vincitori dei concorsi di bellezza che si dichiarano omossessuali è diventata una vera e propria moda.