Negli Stati Uniti si sono divertiti a fare la mappa dei nomi più comuni per le nuove nate, Stato per Stato, anno per anno. Dal 1960 fino a oggi. Ne è uscito un dato interessante: nel 1960, appena prima dello scoppio di quello che in Europa è noto come ’68 ma che negli Usa è esploso alla metà degli anni ’60, il nome Mary, cioè Maria, era in assoluto il più in voga per le bambine. Ovunque tranne che negli Stati tradizionalmente più liberal, California e zona del New England, o nel Nevada di Las Vegas e nello Utah mormone. Da lì in poi un crollo: il nome Mary è praticamente scomparso. Oggi si trova al 112° posto tra quelli più utilizzati, con un crollo del 94% in 50 anni.
C’è chi ha associato il tutto alla secolarizzazione, il che è vero ma solo in parte, perché Mary è svanito anche negli Stati dove la pratica religiosa ha retto assai. Certamente c’entra la fine di una società che si può definire “tradizionale”, con codici e usanze rigide, che ha lasciato maggior agio ai genitori nel scegliere un nome secondo il proprio gusto e la propria fantasia. Libertà, come spesso accade, abbastanza illusoria perché se prima a dettare certi canoni era appunto la “tradizione”, oggi è diventata la moda. I nomi che si sono imposti successivamente hanno infatti seguito la legge del “nome che va di più”, legge a cui obbediscono inconsciamente moltissime mamme e a ruota i papà. Fatto sta che del santo e bellissimo nome di Maria negli Usa si è perso traccia. E, se ci si pensa un attimo, è avvenuto esattamente così anche da noi…