Un sacerdote nordirlandese, padre Ray Kelly, con la passione per il canto e un paio di album autoprodotti alle spalle, ha terminato la celebrazione di un matrimonio nella sua parrocchia di Oldcastle con un’interpretazione all’altare di Hallelujah di Leonard Cohen (resa popolare da Jeff Buckley). Sposi commossi, standing ovation. E grande ovviamente è stato da subito il successo su YouTube.
Tutto bello e simpatico. Ma a noi viene anche in mente quanto scriveva Joseph Ratzinger in Introduzione allo spirito della liturgia riguardo al distorto protagonismo dei sacerdoti favorita dalla celebrazione ad populum: «Il sacerdote – o il "presidente" come si preferisce chiamarlo – diventa il vero e proprio punto di riferimento di tutta la celebrazione. Tutto termina su di lui. È lui che bisogna guardare, è alla sua azione che si prende parte, è a lui che si risponde; è la sua creatività a sostenere l'insieme della celebrazione». «L'attenzione – commentava con amarezza il futuro Pontefice – è sempre meno rivolta a Dio». Già.