Vittima di un ictus, Jimi Fritze, che si trovava in vacanza in quel momento, era stato portato in ospedale in elicottero. Ma il mezzo non poteva volare a causa del forte vento ed era giunto, un’ora e mezzo dopo, in ospedale. Totalmente paralizzato e apparentemente senza coscienza, mentre così non era. Jim aveva dunque assistito a una conversazione tra i medici e la sua compagna, terrorizzato nel non poter rispondere. “I medici avevano esaminato lo scanner cerebrale e spiegato alla mia fidanzata che non c’era più molta speranza e che avrei avuto poco tempo da vivere”, ha raccontato lo svedese, 43 anni, ad alcuni giornali, prima di spiegare: “La mia compagna piangeva, ma io non ero in grado di parlare o di muovermi. Potevo solo sentire”. L’uomo poi aveva perso conoscenza, prima di riprenderla e di essere testimone di una scena orribile. “Volevano donare il mio fegato e i reni ad altri pazienti. Avevo molto paura di subire una morte terribile. Avevo paura che mi cremassero. Mi chiedevo se stessi per vedere e sentire le fiamme”, ha raccontato. Poi, un altro chirurgo più esperto intervenne e fece una nuova diagnosi, riuscendo a curare il paziente con la somministrazione di nuovi farmaci.
Oggi, Jimi è su una sedia a rotelle, ma può parlare normalmente. E ha fatto causa all'ospedale per l'orrenda fine che ha rischiato.