Galileo Galilei nacque a Pisa 450 anni fa, il 15 febbraio 1564. Il 2014 è dunque l’anno galileiano.
Il nome dello scienziato pisano è da sempre associato a importanti contributi di studio dati nei campi della dinamica e dell’astronomia. Se a Galilei si deve il perfezionamento del telescopio, il suo nome ha superato i secoli per la capacità che gli ebbe di affinare e mettere a punto quel metodo scientifico d’indagine che è il modo di agire canonico di ogni ricercatore scientifico e che di fatto si fonda sul realismo filosofico. Come scordare, per esempio, che il nemico principale dell’ipotesi evoluzionista sull’origine e sulla nascita della vita sulla Terra è proprio il metodo scientifico rigorizzato quasi mezzo millennio fa da Galilei? L’evoluzionismo, infatti, è e resta una mera ipotesi (e nemmeno una teoria) proprio perché per definizione (del suo oggetto e dei suoi criteri) sfugge completamente al metodo scientifico, e come tale è indimostrabile.
Ma Galileo è famoso anche per lo scontro che ebbe con la Chiesa Cattolica quando egli stesso si mostrò poco ligio a quel metodo scientifico di cui lo scienziato pisano fu ed è la massima autorità volendo interpretare le Sacre Scritture come un testo di astronomia. Ne seguì un famoso processo, la ritrattazione e l‘”esilio dorato”, ma anche la grande amicizia con l’inflessibile quanto dolce san Roberto Bellarmino. Galilei non fu mai insomma quel “martire della ragione” che ne hanno voluto fare gl’ideologi di molte obbedienze. Fu un grande scienziato; e da grande uomo qual era, sbaglio anche grandemente.
L’antidoto migliore contro i veleni che in suo nome vengono ancora sparsi contro al Chiesa è l’agile e documentato Il caso Galileo, il “Quaderno” realizzato da Rino Cammilleri per la fucina de Il Timone. Utile a scuola, utile nella “buona battaglia” culturale, utile sempre.