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Cina, migliaia di fedeli partecipano al funerale di mons. Fan Zhongliang. Sconfitta secca del regime
NEWS 24 Marzo 2014    

Cina, migliaia di fedeli partecipano al funerale di mons. Fan Zhongliang. Sconfitta secca del regime

Il caso mons. Giuseppe Fan Zhongliang, il vescovo ordinario di Shanghai morto il 16 marzo, è letteralmente esploso nella mani del governo neo-post-comunista cinese: un caso clamoroso di cui anche Il Timone ha seguito la stupefacente cronaca.

Essendosi mons. Fan Zhongliang  sempre rifiutato di rompere la comunione con Roma per aderire alla scismatica Associazione Patriottica creata ad arte da Pechino, ai suoi fedeli era stata dapprima negata la possibilità di rendere omaggio alla sua salma in una chiesa, sostituita da un’asettica “funeral hall” che preludeva a esequie laiche. Poi è però successo che alla “funeral home” i numerosi sacerdoti convenuti abbiano iniziato a celebrare Messe continue, praticamente senza sosta, a cui hanno partecipato migliaia di fedeli sia della Chiesa “ufficiale sia della Chiesa clandestina. Ora l’epilogo racconta di un funerale pienamente religioso, pur celebrato nell’ “esilio” della famosa “funeral home”, a cui hanno assistito sbato 22 marzo 5mila fedeli delle comunità ufficiali e sotterranee di Shanghai e di altre diocesi della Cina. La messa è stata presieduta da p. Zhu Yude, della comunità sotterranea di Shanghai. P. Zhu ha sottolineato la fede e il servizio del defunto e ha chiesto ai cattolici di seguire l'esempio di mons. Fan. La Messa è durata circa tre ore anche perché alla fine, ogni fedele uno a uno, è passato davanti alla salma per l'ultimo omaggio al vescovo Fan.

All'ora di pranzo, ai partecipanti è stato distribuito pane ed acqua, prima di partecipare alla cerimonia dell' ultimo saluto nel pomeriggio. Poi, la salma di mons. Fan è stata trasportata alla cremazione.

Un sacerdote sotterraneo ha detto ad AsiaNews che egli è stato contento che la liturgia si sia svolta in modo tranquillo, con la benedizione di Dio. La presenza di sacerdoti ufficiali e sotterranei, ha aggiunto, fa sperare nell'unità della Chiesa in Cina.

Insomma un vero boomerang per il regime che ha prodotto il contrario esatto di quel che aveva sperato: invece della censura sulla fede, il suo rifiorire.