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Per sostenere la vita consacrata, la liturgia e il Summorum Pontificum: bevete birra (di Norcia)
NEWS 17 Marzo 2014    

Per sostenere la vita consacrata, la liturgia e il Summorum Pontificum: bevete birra (di Norcia)

A Norcia, nel paese famoso per aver dato i natali a san Benedetto, fino al 1998 c’era un vuoto paradossale: i benedettini, presenti lì fin dall’alto Medio Evo, erano stati costretti a lasciare l’abbazia nel 1810, a causa delle leggi napoleoniche, e da allora non si erano più visti. Il loro ritorno, nel 2000, è stato merito di un religioso americano, dom Cassiano Folsom, una figura carismatica, consultore della Congregazione per il Culto divino e la disciplina dei sacramenti, amico di Joseph Ratzinger, che ha voluto riprendere il carisma e lo stile originario dell’ordine. L’ora et labora è improntato a una grande austerità: sveglia alle 3:30 ogni mattina, recupero degli antichi digiuni, con un solo pasto al giorno tra il 15 settembre e il tempo di Pasqua. Oggi i monaci sono una quindicina, da Stati Uniti, Inghilterra, Indonesia, Brasile e Italia. Nel luglio 2009 hanno fatto proprio un nuovo apostolato, affidato loro direttamente dalla Santa Sede. «Per favorire un clima di pace liturgica – scrivono sul loro sito – e ciò che papa Benedetto chiama “una riconciliazione interna nel seno della Chiesa” ci hanno chiesto di celebrare sia la forma ordinaria, sia la forma straordinaria del rito Romano».
Questo per quanto riguarda l’ «ora». Per quanto riguarda il «labora», i benedettini hanno incominciato a produrre birra, la «Birra Nursia», che porta come slogan «Ut laetificet cor». E’ stata pensata come mezzo per sostenere economicamente il monastero – inserendosi nel nuovo mercato italiano delle birre artigianali – e per condividere il frutto di una creatività e di uno zelo per le cose ben fatte tipicamente benedettini.
Il Timone ha dedicato all’avventura di questi religiosi un servizio nel numero di novembre 2012.