Dopo la Croazia l’anno scorso, adesso tocca alla Slovacchia.
Il Paese centroeuropeo si appresta a scrivere a chiare lettere nella propria Costituzione che l’unico matrimonio possibile è quello fra un uomo e una donna, e che tra l’altro è solo questo ambiente naturale che può consentire la crescita sana ed equilibrata dei figli.
Alla fine di febbraio, infatti, alcuni parlamentari nazionali appartenenti a partiti cristiano-democratici e di centro-destra hanno depositato un progetto di emendamento costituzionale proprio per scongiurare ogni eventualità di legalizzazione delle “nozze” omosessuali. Ma la notizia nella notizia è che questa iniziativa politica di alto profilo ha ottenuto l’appoggio anche del primo ministro socialdemocratico del Paese, Robert Fico, il quale si è per di più trascinato dietro per intero il proprio partito, lo SMER. Insomma, anche la Sinistra slovacca sostiene apertamente il matrimonio naturale eterosessuale; del resto, si tratta solo di mettere apertamente nella Costituzione ciò che già la legge vigente del Paese sancisce.
Ora, pare però che la popolazione slovacca sia favorevole alla legalizzazione dei matrimoni gay: un sondaggio del 2012 attestava a circa il 47% il numero dei favorevoli e al 38% quello dei contrari.
Se le cose non si sono nel frattempo modificate, ciò significa di fatto che, per una volta tanto, lo scollamento fra cittadini e politica che attraversa ovunque la società contemporanea occidentale non è una cattiva cosa, con il ceto politico che, appunto per una volta tanto, si mostra migliore dei cittadini che lo hanno eletto. Senza contrapposizioni ideologiche.
La proposta dei parlamentari slovacchi sarà discussa il 18 marzo.