Mai in Italia la figura del poliziotto – addirittura commissario, peggio ancora! – è stata problematica quanto negli anni Settanta. Erano gli Anni di Piombo, delle contestazioni, del terrorismo, ma anche dei poliziotteschi, che insieme ai libri di Giorgio Scerbanenco crearono un filone di narrativa gialla cruda, dura, brutale.
L’opinione pubblica era spaccata tra chi li vedeva come eroi dell’ordine e chi li odiava perché rappresentanti dello status quo, tra chi ne amava le rappresentazioni violente al cinema e chi le criticava aspramente nella realtà. È curioso, quindi, che il personaggio più ricordato di quegli anni del Giornalino, la rivista per ragazzi delle Edizioni San Paolo, sia proprio un poliziotto. Il commissario Eugenio Spada è un duro…
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